Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Vita di un’insegnante di sostegno: oggi prova scritta del concorso DS. Cercate di farcela, poi lasciate la porta aperta

#presidenzaportaaperta #dirigentiilluminatieilluminanti 

Caro Diario,

oggi Fabio, Francesca, Silvia, Enrico, Stefano, Adele, Antonella e gli oltre 8000 docenti che vorrebbero essere alla guida delle scuole italiane sono davanti al pc. In questo preciso momento più di 8000 cuori battono all’impazzata perché stanno sostenendo la prova scritta del Concorso per Dirigenti Scolastici. Se potessi, li abbraccerei tutti.

Cercate di farcela e quando sarete seduti in presidenza, lasciate la porta aperta, sempre. 

Fateci entrare, anzi convocateci. Accoglieteci e ascoltateci. Spronateci quando ci vedrete stanchi e ripescateci quando vi sembreremo distratti. Mangiate con noi perché è bello sapere se il caffè lo prendete amaro, con un cucchiaino o con il latte. Anche quando sapremo se siete vegetariani, amanti del rock, separati, sposati o con una suocera terribile continuate a darci del Lei perché sarà l’unico modo per esservi riconoscenti dell’autorevolezza con cui siete al timone.

A noi insegnanti di sostegno chiamateci per nome. Ci farà sentire meno soli quando le vostre direttive non verranno considerate dal consiglio di classe e saremo costretti ad uscire fuori dall’aula con i nostri alunni per garantire agli altri ‘tranquillità’.

Supportateci tutte le volte che correremo da voi per dirvi che ci è stato chiesto di fare supplenza in una classe che non è la nostra.

Venite con noi in gita, vi darà l’opportunità di conoscere meglio i vostri ragazzi.

Siate puntuali, non solo nel gestire la sicurezza, l’amministrazione e la burocrazia, ma anche nel monitorare come vengono redatti i PEI e PDP. Ci sono docenti che ancora pensano che sia a carico del solo insegnante di sostegno pensarli e scriverli.

Ficcate il naso nella didattica, nelle aule e nei corridoi ci aiuterà ad affinare il tiro, correggerci e a sentirci apprezzati.

Spronateci quando ci adageremo nelle realtà non inclusive perché stanchi di lottare contro i mulini a vento. Incoraggiati, sarà più facile tenere testa a chi mette davanti “i programmi” alle “relazioni e competenze”.

Abbracciateci prima di rimproverarci, invece, quando ribalteremo le scrivanie come farebbero i più ribelli dei nostri alunni: stare con loro ci sfianca e ci rende senza filtri.

Cercate di farcela oggi e quando sarete seduti in presidenza, lasciate la porta aperta, sempre…solo così avrete la scuola che da docenti avete sognato: accessibile, inclusiva e accogliente.

Possiate voi essere dirigenti illuminati e illuminanti.

Sara

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