Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Vita di un’insegnante di sostegno: tutte quelle volte che mi mordo le labbra

#iMieiEiVostriAlunni

Caro diario,

Luca frequenta la scuola secondaria di secondo grado con Gabriella. Leo la scuola secondaria di primo grado insieme a Rebecca ed Alexandru. Giulio la scuola primaria.

Metto nero su bianco le loro storie e la mia, ma Luca potrebbe chiamarsi Gino, Gabriella Sofia, Rebecca Angelica, Leo Mirko, Alexandru Andrei e Giulio Francesco e io potrei essere Chiara o Marcello. Sono alunni a cui sono state assegnate ore di sostegno e io la “loro” docente. Sono coloro che spesso definiscono “il tuo alunno” e che stando spesso gomito a gomito io chiamo “mio” o “mia” per poi mordermi le labbra; ma certe volte è inevitabile.

Succede soprattutto alla secondaria, quando la collega non ti avvisa che c’è la verifica, ma ti assilla affinché tu possa rimediare all’ultimo momento.

Succede in occasione delle gite quando non dai la disponibilità e da una parte ti senti in colpa e dall’altra ti guardano come se stessi lasciando loro un fardello.

Succede quando ti guardano e ti dicono “Professoressa? Ma adesso lei va via?” o quando un collega si rivolge a loro con un tono o un modo che tu, conoscendoli come le tue tasche, sai che non è quello idoneo per spronarli.

Succede quando, santa miseria, la scuola non è inclusiva.

Sara

Pubblicheremo ogni giovedì una nuova parte del diario di Sara, continua a seguirci!

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