Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Vita di un’insegnante di sostegno: stai lontana, ma non andare. Vi presento Luca

#stailontanamanonandare #Luca

Caro Diario,

“Ciao Luca, io sono Sara, la tua nuova insegnante”. Salta. Non parla. Urla. Non ride. Si ferma, si mette in ginocchio e gioca con una macchinina. La guarda scivolare sul pavimento e poi la riprende. “Luca ciao, sono Sara, la tua nuova insegnante”. Mi dà le spalle. Batte le mani, si morde la mano. Mi avvicino cercando un contatto visivo. Si volta, mi spinge e si morde ancora la mano.

Io perché sono qui? Penso. Ritento con scarso successo. Si volta e mi dà uno schiaffo. Il messaggio è evidente: stai lontana. “Ma non pensarci lontanamente, dobbiamo stare insieme almeno 12 ore a settimana” gli dico. Afferra la mano e la stringe così forte che le sue unghie mi strappano un po’ di pelle. “Ahia, ma che fai?” Ride. Salta. Urla.

Non ce la farò, penso. Saltella, prende la rincorsa, mi punta come fosse un toro e a due centimetri di distanza dal mio viso, si ferma. “PA” grida e poi ride.

Mi ha in pungo! È troppo alto, troppo forte. Gli prendo la macchinina. Mi colpisce sulla spalla e chiude gli occhi come se gli avessi strappato un cerotto da una ferita aperta. Eureka. Ora respira con affanno, si inginocchia e piange. “Ciao Luca, io sono Sara la tua nuova insegnante”. Finalmente mi guarda e tende la mano verso la macchinina. “Vuoi la macchinina?” Dondola come un metronomo e respira con ansia, senza guardarmi. “Luca? Guardami. Vuoi la macchinina?” Si volta e gli mostro la macchinina verde. Si avventa, ma io gliela tolgo, mi colpisce ancora sulla spalla. “Siediti sulla sedia e io ti do la macchinina”. Ora piange, dondola e respira forte. “Luca siediti sulla sedia e io ti do la macchinina”. Azzardo. Mi avvicino. Gli prendo la mano. Lo alzo, lo porto alla sedia e…”ecco la tua macchinina”. Lo guardo, ma vedo che alza il braccio, così mi volto per evitare il peggio. Istintivamente mi allontano, prendo le distanze e lentamente mi guardo le spalle per vedere cosa fa. È una frazione di secondo. Luca fa scivolare verso di me la macchinina verde sul pavimento senape, mi guarda e sorride. Il messaggio è chiaro: stai lontana da me, ma non andare.

Sara

Pubblicheremo ogni giovedì una nuova parte del diario di Sara, continua a seguirci!

 

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