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Dossier

Largo ai CPIA, scuole di cittadinanza e benessere per adulti e stranieri

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Il Dossier “Largo ai CPIA: scuole di cittadinanza e benessere per adulti italiani e stranieri” è stato elaborato dalla rete nazionale dei CPIA RIDAP, con la ormai storica collaborazione di Tuttoscuola, in occasione dei dieci anni della propria attività (2012-2022), allo scopo di presentare a un pubblico più ampio le caratteristiche di queste particolari istituzioni scolastiche attraverso l’illustrazione di alcune tra le più importanti iniziative realizzate a beneficio della popolazione adulta, giovane adulta e straniera.

Il Dossier è articolato in tre sezioni, precedute da una prefazione del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi nella quale si rimarca l’importanza della scuola anche dopo il compimento del diciottesimo anno di età, in un percorso che continua per tutta la vita. I CPIA – afferma Bianchi – dimostrano quotidianamente di essere “presidio di democrazia” perché garantiscono alle persone quelle competenze necessarie per poter partecipare alla vita civile anche attraverso la capacità di acquisire nuove conoscenze.

A quasi un decennio dalla loro istituzione, pur svolgendo un ruolo fondamentale nei processi di inclusione e di coesione sociale, i CPIA rimangono ancora all’ombra del sistema complessivo di istruzione e formazione. Distribuiti sull’intero territorio nazionale - il 67,7% ha sede nelle regioni del centro-nord – ai 130 CPIA attualmente attivi si rivolgono annualmente oltre 230.000 adulti e giovani adulti, l’80% dei quali stranieri, allo scopo di conseguire un titolo di studio, di apprendere la lingua italiana o di aggiornare le proprie competenze.

Il Dossier evidenzia altresì il tema dell’educazione finanziaria degli adulti considerata per il contributo che può dare a ogni tipo di attività che ci troviamo ad affrontare: imparare a costruire significati in relazione alle esperienze di vita, di lavoro, di cittadinanza; aumentare il benessere fisico, culturale, economico, sociale e civile; consentire ai cittadini di partecipare ai processi di democratizzazione. Una leva, anche, per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro e nella società di coloro che, per età, per dispersione, perché stranieri o migranti o altro, sono ormai esclusi dai percorsi più prettamente scolastici.