“Diploma in un anno!”. E’ lo slogan-promessa che dilaga in rete e sui social. Provate a digitarlo sui motori di ricerca: compariranno più di cento proposte commerciali. Soprattutto trova sempre più adepti, più clienti. Giovani (almeno 10 mila l’anno, non quattro amici al bar…) disposti a fare centinaia di chilometri per partecipare in molti casi, al cospetto di commissioni miste, a una messa in scena degna de “La stangata”, il film cult con Paul Newman e Robert Redford.
Così il gran bazar del titolo di studio prende indebitamente il volo tra i maturandi d’Italia, mentre Vittorio Alfieri si rivolta nella tomba e tutti coloro che credono che lo studio e il merito[1] siano le solide fondamenta per la crescita della persona e della società si indignano.
Il dossier di Tuttoscuola “Maturità: boom di diplomi facili” ha scosso il mondo della scuola e, moderatamente (almeno finora), anche il mondo politico e quello sindacale.
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha preso una posizione decisa e tempestiva, annunciando una serie di iniziative sul fronte normativo e amministrativo. E’ la prima volta che il Ministero dichiara guerra ai cosiddetti “diplomifici” con un impegnativo comunicato ufficiale[2], diffuso il giorno stesso in cui è uscita la nostra inchiesta.
Il dossier[3] ha scoperchiato il “vaso di Pandora” di un mondo opaco e di dubbia legittimità, parallelo al sistema d’istruzione, di cui ne inquina i risultati. Un business antico e ben noto, ma mai messo a fuoco con precisione. Con tassi di crescita negli ultimi anni da start up dell’alta tecnologia, nel contesto della stagnante economia italiana. Tuttoscuola, scaricando uno a uno dal portale del Ministero dell'istruzione migliaia di dati, e incrociandoli con elaborazioni esclusive, ha disegnato per la prima volta una mappa particolareggiata di un fenomeno che sta assumendo dimensioni sconcertanti. E inaccettabili per un Paese civile, in cui vige il valore legale del titolo di studio per tutti gli effetti previsti dall’ordinamento giuridico (con riconoscimento anche all’estero, a partire dall’Unione europea: a proposito, che ne pensano a Bruxelles?).
Ma quanto emerso nel dossier – che, lo ribadiamo ancora una volta, riguarda soltanto una parte minoritaria e abusiva, ma agguerrita, del grande e insostituibile mondo degli istituti paritari – è solo la punta dell’iceberg di quel sistema sommerso. Più si scava e più la questione si rivela profonda e difficile da sradicare, se non con una serie di azioni strutturali e a catena che coinvolgano in maniera coordinata più istituzioni, interne ed esterne al mondo dell’istruzione. Proviamo a capire cosa si nasconde sotto la punta dell’iceberg e come sta rapidamente (e pericolosamente) mutando.
[1] “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”, Art. 34 della Costituzione
[2] https://www.miur.gov.it/-/scuola-mim-contro-i-diplomifici-indagine-ispettiva-assunzioni-e-modifiche-normative-nuove-misure-a-favore-dell-istruzione-paritaria-di-qualita-
[3] Una sintesi del dossier “Maturità: boom di diplomi facili”, diffuso a fine luglio 2023, è disponibile gratuitamente a questo link: https://www.tuttoscuola.com/content//uploads/2023/07/Sintesi-Dossier-Maturit%C3%A0DiplomiFaciliREV.pdf
Il testo integrale a questo link: https://www.tuttoscuola.com/prodotto/maturita-boom-diplomi-facili-dossier/
Il contenuto di questo secondo dossier va letto in maniera integrata con il primo (di cui qui sono richiamati qui solo i principali elementi), per ottenere un quadro completo
Indice
Dov’è la terra dei diplomifici?
Dove la scuola statale è in minoranza
Il grimaldello giuridico che spalanca il portone ai diplomifici
La fenomenologia mutante dei diplomifici
Come uscirne: gioco di squadra e decalogo
La mappa dei sospetti diplomifici ha un epicentro
Benvenuti nella terra dei diplomifici
La top 10 dei Comuni nella “terra dei diplomifici”
Dove la scuola statale è già in minoranza
BOX - Dove c’è solo la secondaria di II grado paritaria e la statale non c’è
Il diplomificio attecchisce meglio in provincia
Record di un istituto campano: 866 alunni in più al 5° anno e 25 classi collaterali
I conti in tasca
Pubblicità a gogò. Il nuovo bazar dei titoli: il market place è sul web
Partnership di ferro tra istituti paritari e centro studi sul territorio
Studi legali di prim’ordine: il grimaldello per annullare il diniego dell’USR per le classi collaterali. Spalanca un portone per i diplomifici - Altre sentenze in fotocopia
- Interrogativi
- Proposte
CONSIDERAZIONI, VALUTAZIONI E PROPOSTE
La frequenza delle lezioni, il piede d’argilla degli istituti paritari sospetti
Classi collaterali, i contenitori che portano al diploma facile
Il MIM annuncia ispezioni: servono controlli continui e senza tregua
Il MIM prevede interventi amministrativi per contrastare il fenomeno. Quali?
Serve coordinamento di vari soggetti istituzionali