Nell’ultimo anno sono stati proclamati 12 scioperi nella scuola, quasi sempre per iniziativa di piccole sigle sindacali: l’adesione è stata tra lo 0,50% e l’1,62%. Eppure ogni volta moltissime classi sono rimaste chiuse, con tanti alunni a casa e il personale scolastico che non ha aderito allo sciopero che non può svolgere la normale attività. 

Si possono stimare in due milioni e mezzo le ore di lezione perse negli ultimi 12 mesi dagli studenti, e in oltre 60 milioni di euro il relativo costo per lo Stato.

Come mai? Tutto si deve a un accordo allegato al contratto nazionale di vent’anni fa, che ha previsto la “comunicazione volontaria circa l’adesione allo sciopero…”. Con un effetto a cascata a spese di studenti e famiglie… Ad indagare sui perché l'ultimo report di Tuttoscuola "Scioperi con pochissimi scioperanti e... tante scuole ferme" che è possibile scaricare gratuitamente registrandosi al portale tuttoscuola.com.

Leggi il sommario del report

Una differenza abissale a danno del servizio agli studenti e alle famiglie. Fino a quando? ... p.1
Quel “non sciopero” che genera un disagio sproporzionato ... p. 2
I costi per la collettività ... p. 4
Davvero il non obbligo di comunicare l’adesione allo sciopero è pari al diritto di sciopero? ... p. 5
Sulla non comunicazione dell’intenzione di sciopero i piccoli sindacati vanno a nozze ... p. 6