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Vita di un’insegnante di sostegno (al tempo del Coronavirus): scegliere se mandare all’aria l’inclusione o garantirla a danno dell’apprendimento

#sceltedifficili #dirittoallapprendimento 

Caro Diario,

è un po’ che non ti scrivo, ma il Coronavirus mi ha tolto le parole. Le uniche rimaste sono per i bambini e i ragazzi con i quali, giorno dopo giorno, gomito a gomito rigorosamente alzati per mantenere il distanziamento, continuiamo a lottare per tenere testa ad un’infanzia e adolescenza ingabbiata e affrontare una scuola che, senza pacche sulle spalle, scambi di materiali e sorrisi a vista, non sembra più scuola.

Oggi che mezza Italia è rossa e l’altra arancione la scelta per noi docenti è difficilissima: mandare all’aria il sogno dell’inclusione per garantire il diritto allo studio oppure garantire la piena inclusione penalizzando l’apprendimento. 

Prof.”
“Dimmi”
“Perché a scuola siamo solo io, Samuel, Giulia e Amr? Simone non c’è.”
“Perché è un vostro diritto”
“Che significa?”
“Ricordi la lezione del professor Antonio? Quella in cui ci chiese di scrivere su un post it la parola che associavamo a diritto?”
“Sì, mi ricordo. Era bella quella lezione.”
“Non ci bastarono i post it per quante parole ci vennero in mente, ricordi?”
“Sì; cioè, no. Non mi ricordo tutto.”
“Prendi il quaderno. Ritrova la pagina con la foto della lavagna piena di foglietti gialli e leggi cosa abbiamo scritto accanto.”
“Quale quaderno è?”
“E’ quello verde.”
“Ah sì, quello dove abbiamo incollato sulla copertina il libro, la cartina e la terra abbracciata dalle foglie?”
“Esatto: la Costituzione, la cartina dell’Europa e il simbolo dell’Onu.”
“Eccola la pagina Prof.  Qui abbiamo scritto: Il di-rit-to è pro-teg-ge-re la ca-rat-te-ri-sti-ca di una per-so-na”
“Ricordi adesso? Abbiamo visto i diritti umani, i diritti delle donne, i diritti dei bambini, i diritti dei cittadini e così via”
“Prof, oggi Simone non c’è. È maschio, ha la mia età, è mio amico, è il mio compagno di classe.”
“Già, Simone oggi non c’è.”
“Allora ho capito, prof.”
“Cosa?”
“Lui non c’è perché io uso le mappe. Lui no”.

Sara

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