Controllo biometrico in arrivo per dirigenti scolastici e personale ATA
Viaggia verso l’approvazione definitiva il ddl “concretezza”, voluto dal ministro della Funzione pubblica, Giulia Buongiorno.
Le commissioni 7.a e 11.a del Senato hanno espresso parere favorevole, respingendo tutti gli emendamenti, compresi quelli che proponevano di escludere dal provvedimento i dirigenti scolastici e il personale ATA. Sono esclusi dal ddl, invece, gli insegnanti.
Il ddl, meglio conosciuto come quello del controllo biometrico e originato dai ripetuti episodi dei furbetti del cartellino, ha l’obiettivo di prevenire e impedire assenze arbitrarie, sostituzioni compiacenti di colleghi e prevenire l’assenteismo.
Il personale della scuola – come informa l’Aran – è costituito da 1.124.471 persone. Il provvedimento punta a mettere sotto controllo 209.169 unità di personale ATA e 6.714 dirigenti scolastici, che però non svolgono un lavoro prettamente amministrativo e sarebbero le figure chiamate a gestire e controllare il buon andamento delle istituzioni scolastiche e chi ci lavora. Insomma viene posto un controllo sui “controllori”.
Al posto del badge (il cartellino digitale in uso tra i dipendenti) la rilevazione biometrica, basata sul riconoscimento di impronte digitali, vocale e facciale, avviene mediante un sistema informatico che consente di identificare una persona in base ad alcune sue caratteristiche peculiari fisiologiche. Un sistema che consente di individuare l’identità e l’unicità di una persona.
A seguire il testo discusso e in discussione.
“Il personale docente ed educativo degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative è escluso dall’ambito di applicazione del presente articolo. I dirigenti dei medesimi istituti, scuole e istituzioni sono soggetti ad accertamento esclusivamente ai fini della verifica dell’accesso, secondo modalità stabilite, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e della dotazione del fondo di cui al comma 5, con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, … previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, ai sensi dell’articolo 154 del citato codice di cui al decreto legislativo n. 196 del 2003, nel rispetto dell’articolo 9 del citato regolamento (UE) 2016/679 e delle misure di garanzia definite dal predetto Garante…”.
Il ministro Buongiorno, respingendo le critiche per il controllo biometrico sui dirigenti scolastici, ha ritenuto intempestiva la critica in assenza del decreto di attuazione.
Come potrà il decreto impedire o attenuare il dispositivo che obbliga i dirigenti scolastici – chiamati a muoversi tra sedi distaccate, scuole in reggenza e auspicabilmente in frequente connessione con il territorio – a sottoporsi al controllo di accesso?
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