PNRR scuola-università, avanti con affanno

Le Fondazioni Agnelli (FGA), guidata da Andrea Gavosto, e ASTRID, presieduta dall’ex ministro Bassanini, hanno presentato la scorsa settimana un Rapporto, realizzato congiuntamente, intitolato “Pnrr Scuola-Università: a che punto siamo?” nel quale hanno fatto il punto, con accurata documentazione, sullo stato di avanzamento del Piano alla fine del 2023. Ne è uscito un quadro critico, dal quale risulta che solo 3,3 miliardi sui 20 assegnati sono stati effettivamente spesi.

Di “debacle” del governo sulla missione istruzione ha subito parlato il PD, di “totale disfatta” il M5S, ma il governo ha immediatamente replicato sostenendo il contrario: “Non ci sono ritardi” secondo Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, anzi: “tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e tutte le riforme originarie stanno proseguendo il loro iter secondo il programma stabilito”, ha detto, mentre Valditara ha reso pubblici nuovi dati più aggiornati rispetto a quelli del Rapporto, fermo a quelli ufficialmente comunicati nel dicembre 2023. Stando ai nuovi dati la spesa erogata sale a oltre 3,8 miliardi (21,6%), ai quali si aggiungono ulteriori 609 milioni, in liquidazione nel 2024 da inizio anno. La percentuale complessiva sarebbe quindi oggi del 24,4%, superiore alla media delle altre voci che rientrano nel Pnrr.

Sugli aggiustamenti al Piano intervenuti nell’interlocuzione con Bruxelles Valditara ha fornito nuovi dati: sugli asili nido si è scesi a 150mila posti, e per concorrere all’obiettivo il governo ha avviato un apposito Piano asili nido da 734,9 milioni. “Quanto all’investimento su scuole nuove preme evidenziare che la qualità dei progetti è stata garantita da un concorso internazionale di progettazione – puntualizza Valditara – i cui criteri non erano solo l’efficientamento energetico ma soprattutto la sicurezza, l’inclusione e l’innovazione per favorire una didattica basata su nuove metodologie. Dimostrazione ne è il documento delle Linee guida per la costruzione delle Scuole nuove, redatto da illustri architetti, pedagogisti”. Un documento peraltro che non ha valore vincolante per i tecnici dei Comuni.

Quanto all’investimento sui divari territoriali il ministero parla di “un risultato molto confortante rispetto al target finale della riduzione della dispersione scolastica, che presenta una riduzione di oltre 3 punti percentuali rispetto al dato calcolato all’inizio del PNRR”, mentre sulle difficoltà, segnalate da più parti, Valditara replica polemicamente con una nota: “La continua enfasi posta solo sulle criticità e sui supposti ‘ritardi’, a fronte di tutte le milestone e i target ad oggi raggiunti, rischia di produrre una forte sfiducia nei confronti di migliaia di scuole, istituzioni ed enti che stanno lavorando per l’efficace e puntuale attuazione del Pnrr”.

È un vero peccato che un documento così riccamente documentato, argomentato e tutto sommato “terzo” come il Rapporto FGA-ASTRID, al quale affiancheremmo un altro, importante Rapporto come quello annuale presentato dall’ISTAT lo scorso 15 maggio, non venga utilizzato dalle forze politiche come base per un utile e costruttivo confronto su decisioni le cui conseguenze attraverseranno governi e legislature future, ed entri invece nel calderone di sterili polemiche preelettorali.

Per chi voglia farsi un quadro documentato e approfondito di come si è sviluppato il Pnrr Istruzione, con analisi e retroscena, suggeriamo di leggere gli approfondimenti di Tuttoscuola, a partire da questo e dai relativi link riportati in fondo.

Per approfondimenti:

PNRR e istruzione/1: un’occasione da non sprecare. Ma forse è tardi…
PNRR e istruzione/2: dati pubblici e trasparenti su come stanno andando i progetti
– PNRR e dispersione/1: non è che si sta pensando a un mega ‘corso di recupero’?
– PNRR e dispersione/2: accompagnare le scuole verso modelli educativi efficaci
– PNRR a rischio. Idee per non sprecare risorse irripetibili
– Tanti soldi alle scuole, difficili da spendere: DSGA e DS buttano la spugna

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