Partnership ETS-MTC per passare dai voti ai descrittori di competenze

Un articolo a firma di Tom Vander Ark, responsabile del sito statunitense gettingsmart.com, dà notizia dell’accordo raggiunto da ETS (Educational Testing Service) – dal 1947 la più importante società no profit per lo studio e la produzione di materiali per la valutazione dell’apprendimento, creata nel dopoguerra dalla Fondazione Carnegie, con sede a Princeton – e MTC (Mastery Transcript Consortium)  un’organizzazione nazionale anch’essa senza scopo di lucro, fondata nel 2017, che fornisce alle scuole sistemi di descrittori di padronanza degli apprendimenti da utilizzare in sostituzione dei tradizionali strumenti di attestazione dei risultati ottenuti dagli studenti (corsi frequentati, voti). Invece di elenchi di corsi e voti, gli studenti forniscono a università e datori di lavoro questi descrittori di competenze. Questa primavera, informa MTC, oltre 500 università hanno ammesso gli studenti che hanno presentato domanda utilizzando il Mastery Transcript anziché i tradizionali titoli di studio.

ETS, i cui strumenti di valutazione (essenzialmente test) sono utilizzati mediamente da più di 50 milioni di studenti in 200 diversi Paesi, è interessata ad ampliare e a rendere più flessibili i propri strumenti di misurazione delle performance, e ha già predisposto uno studio di base (A New Vision for Skills-Based Assessment), realizzato utilizzando contributi e proposte provenienti da tutto il mondo, che contiene una vasta gamma di indicatori e descrittori che fanno riferimento non a contenuti e prestazioni ma a competenze personali e trasversali, cioè alla capacità di utilizzare le conoscenze possedute.

Quali conoscenze? Sembra quasi che questo non sia un problema, come se bastasse il riferimento a quelle di base (essenzialmente literacy e numeracy) secondo il modello definito nel dopoguerra dall’OCSE. Bastano le competenze, sembra di capire. Al resto penseranno Google e l’intelligenza artificiale?

Vedremo prossimamente se verrà data una risposta a queste domande. L’utilizzo di descrittori di padronanza degli apprendimenti definiti con criteri scientifici e finalizzati a una valutazione formativa è importante, così come lo è la prospettiva di una certificazione delle competenze secondo criteri strutturati e con meccanismi di controllo dei soggetti che rilasciano le certificazioni, che abbiano valore formale o non formale. Allo stesso tempo bisogna evitare il rischio di esporsi a una concezione dell’educazione funzionale alle esigenze di uno sviluppo economico produttivistico e iperconsumistico.

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