Tra tre giorni, giovedì 23 maggio, quasi 25mila docenti si giocheranno l’ammissione alle prove concorsuali che contano, scritto e orale, affrontando in 75 minuti i 50 quesiti a risposta multipla della prova preselettiva.

Poco meno di 2mila candidati potranno accedere alla prova scritta, tra quelli che supereranno la prova e gli ammessi di diritto, ma alla fine, dopo lo svolgimento di tutte le prove e la valutazione dei titoli, soltanto 587 di loro potranno entrare in ruolo, mentre circa 23mila dovranno lasciare da subito il concorso.

Il regolamento del concorso (decreto 194/2022) prevede che “Le graduatorie rimangono vigenti per un termine di tre anni dalla data di approvazione, fermo restando il diritto all’assunzione dei candidati che rientrino nel numero dei vincitori definito dal bando anche negli anni successivi”.

Oltre ai 587 vincitori, dunque, le graduatorie di merito conclusive per ogni regione potrebbero consentire la nomina in ruolo di altri candidati.

Per questo, oltre a dare il massimo per superare il primo durissimo scoglio della preselettiva (supererà la prova un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti a bando per ogni regione), per chi accederà allo scritto occorrerà impegnarsi a fondo per non perdere un’occasione pressoché irripetibile.  

Altrimenti occorrerà attendere un prossimo bando di concorso.

Al contrario, la condizione sarà ben diversa per i circa 2.200 candidati del parallelo concorso straordinario DS che tra qualche settimana, dopo avere superato in massa la prova scritta (in 1.971) o la prova orale (circa 200), accederanno al corso intensivo di formazione.

Infatti, la graduatoria di merito nazionale sarà valida fino al suo esaurimento. Prima o poi, dunque, quei 2.200 candidati recuperati dal decreto “milleproroghe” entreranno in ruolo.

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