Via libera al riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero?

Voci di palazzo danno per imminente un provvedimento del Governo che dovrebbe risolvere l’annoso problema dei titoli conseguiti all’estero per insegnare e non adeguatamente validati in Italia.

Parlare di risoluzione del problema forse è eccessivo, ma, comunque, il provvedimento potrebbe dare una risposta al pesante contenzioso che tiene praticamente immobilizzate migliaia di richieste di riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e, in particolare, di quelli di specializzazione per il sostegno agli alunni con disabilità.

Non sappiamo se il provvedimento sarà una specie di “libera tutti” con pieno, efficace e immediato riconoscimento di validità del titolo conseguito all’estero oppure di definitiva archiviazione delle richieste con rifiuto di qualsiasi riconoscimento del titolo nelle scuole italiane.

Questa seconda ipotesi, tuttavia, ci sembra poco probabile, in quanto, a monte del problema, c’è una normativa europea che legittima in qualsiasi Paese dell’Unione l’utilizzo di titoli conseguiti in un altro Paese UE.

Per rendere possibile questa ipotesi di archiviazione, sarebbe, quindi, necessario dimostrare in modo inoppugnabile che il titolo conseguito all’estero non corrisponde a quello specificamente richiesto in Italia per insegnare o svolgere attività di sostegno ad alunni con disabilità. Potrebbe essere questa la natura del provvedimento di cui si parla insistentemente in queste ore? Virtualmente possibile, ma poco probabile.

È, invece, più credibile la prima ipotesi di un provvedimento “libera tutti”, eventualmente accompagnato da corsi compensativi per cercare di qualificare meglio il titolo straniero. E diciamolo, gli appetiti politici alla vigilia delle elezioni europee potrebbero spingere decisamente verso questa prima ipotesi.

Un sostanziale colpo di spugna che darebbe il via libera al riconoscimento di circa 12mila situazioni in attesa di accertamento e autorizzazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA