Via al ri-dimensionamento/2. Ecco il sovraccarico di lavoro in arrivo
Più sedi, più personale, più alunni, più famiglie da seguire.
E’ il risvolto delle “mega scuole”, il modello di istituzioni scolastiche verso il quale tende (già da due decenni, ora si prosegue) il sistema di istruzione. A seguire una rassegna di conseguenze, senza pretesa di esaustività, anzi ci limitiamo ad alcuni esempi.
Poiché il dirigente scolastico in veste di datore di lavoro ha l’obbligo di garantire la sicurezza di tutti gli edifici scolastici in cui si trovano scuole dal lui dirette, ed è anche responsabile della salute delle persone, alunni e docenti, per effetto della diminuzione del numero di istituzioni scolastiche, conseguente al ridimensionamento della rete, vedrà aumentare, soprattutto per le scuole del 1° ciclo, il numero degli edifici scolastici di cui rispondere per la sicurezza.
Con l’aumento del numero di edifici scolastici amministrati, i dirigenti dovranno produrre anche un maggior numero di DVR (Documenti di Valutazione del Rischio), documenti di complessa definizione da tenere aggiornati. È uno degli effetti del nuovo dimensionamento
Poiché il dirigente scolastico è anche il rappresentante legale dell’istituzione, e, come tale, a causa del ridimensionamento, vedrà estendersi il territorio in cui si trovano scuole da gestire, sarà costretto ad aumentare il numero dei soggetti istituzionali con cui rapportarsi, come, ad esempio, Comuni, Asl per i servizi degli alunni con disabilità.
Sempre per questa posizione giuridica vedrà aumentare i potenziali conflitti con l’aumentato numero di docenti e di famiglie.
Poiché il capo d’istituto è anche presidente dei consigli di classe/interclasse e del collegio docenti, vedrà aumentare il numero dei consigli da presiedere (o assegnare in delega) e vedrà aumentare il numero dei docenti che compongono il collegio, al limite della gestione o dell’ingestibilità.
Aumenterà il numero di mega-collegi composto da oltre 200 o 300 insegnanti. Per le riunioni sarà necessario noleggiare teatri o grandi saloni attrezzati oppure si dovrà ricorrere a riunioni in videoconferenza.
Il decreto legislativo 165/2001 prevede che il dirigente scolastico, oltre ad avere la responsabilità della gestione del personale ha il compito di dirigerlo e coordinarlo, valorizzando le risorse umane.
Ma quando il numero dei docenti è di questa entità, come riuscirà a valorizzare docenti che riuscirà a stento a conoscere?
Nessun dirigente pubblico ha un carico di responsabilità di tale portata (nel dossier di Tuttoscuola “Dirigenti, che stress” si elencano bel 129 competenze); nessun dirigente gestisce un numero così elevato di dipendenti come nel sistema scolastico.
Le istituzioni scolastiche diventeranno mega-istituzioni e il capo d’istituto diventerà un mega-dirigente senza riconoscimenti giuridici ed economici conseguenti, ma con responsabilità crescenti di cui non sembrano consapevoli i vertici politici ed istituzionali.
Sì, è vero, dove il Ds reggeva due istituzioni scolastiche si facevano due bilanci, due progetti (esempio quelli del Pnrr) e così via, ora se ne farà uno (peraltro più complesso). Ma questo può compensare tutto il resto?
A lungo andare, senza modifiche strutturali, il sistema potrebbe implodere o, comunque, la qualità del servizio potrebbe risentirne negativamente.
E la situazione del DSGA e delle segreterie non sarà meno problematica.
In particolare, nelle istituzioni scolastiche del 1° ciclo, dove le segreterie già oggi faticano ogni mattina a trovare supplenti disponibili, trascorrendo ore e ore per la ricerca di docenti disponibili, mentre le classi sono scoperte, certamente vi saranno ancor più disagi per effetto dell’aumento delle scuole e delle classi da gestire.
Per approfondimenti:
– Dimensionamento: le ‘mega’ scuole sono il modello giusto?
– Ridimensionamento. La rete delle istituzioni scolastiche stravolta nel corso degli anni
– Dirigenti che stress. Allarme presidi: troppi alunni e troppe incombenze. Il dossier di Tuttoscuola
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