Valditara al lavoro per una scuola inclusiva e contro tutti i totalitarismi

Un anno di Governo, un anno di scuola denso di programmi e di iniziative concrete, durante il quale sono state poste le basi per innovazioni che, se verranno implementate con successo e se verranno accolte e metabolizzate dal grande esercito degli operatori scolastici (non è facile coinvolgere e indirizzare un milione di persone e il composito schieramento di chi le rappresenta), potrebbero cambiare il volto del sistema formativo.

Come ricordato nella newsletter di lunedì scorso, i pilastri dell’azione del ministro Valditara sono rappresentati dal favorire il merito a tutti i livelli (inteso come valorizzazione dei talenti a prescindere dalle condizioni di partenza e come affermazione dell’alto ruolo dei docenti riconoscendo anche economicamente impegno e competenza),  dalla promessa “personalizzazione” dei curricula (di cui l’introduzione del tutor è un tassello, importante ma non può essere l’unico), dalla fondamentale valorizzazione della filiera tecnico-professionale fino agli ITS, tanto da renderla competitiva con quella liceale fino all’Università, da un nuovo sistema dell’orientamento (che presenteremo in un webinar dedicato il prossimo 10 novembre, iscrizione gratuita da qui).

Il ministro Valditara è attivo su molti altri fronti della sua attività di governo, e rivendica i successi ottenuti su vari piani, da quello contrattuale (“Abbiamo approvato in un mese il precedente contratto scaduto da anni, l’anno prossimo arriverà il nuovo contratto con ulteriori aumenti e a dicembre ci sarà già un anticipo”) a quello del dimensionamento scolastico, dopo che il TAR del Lazio ha respinto l’istanza cautelare avanzata dalla Regione Puglia, e condivisa da altre come la Campania, volta a bloccare il provvedimento governativo (ma previsto dal PNRR, osserva il ministro), mentre il Governo ha previsto agevolazioni per i docenti che operano in aree di montagna. Forte l’investimento e grandi le aspettative per “Agenda Sud”, dove a nostro avviso manca però la scelta di modelli pedagogici e organizzativi vincenti, seguita da efficaci azioni di accompagnamento a favore delle scuole che intendano applicarli.

Importanti risultati, secondo Valditara, sono anche quelli conseguiti sul diritto allo studio (sbloccati 87 milioni di euro, a beneficio di oltre 200mila studenti in situazione di disagio economico utilizzabili per l’acquisto di libri di testo e altri materiali didattici) e sul ripristino dell’autorità dei docenti, obiettivo al quale sono finalizzati la messa a loro disposizione dell’avvocatura dello Stato, la maggiore severità del voto di condotta, le misure “alternative” di cittadinanza solidale e poi le regole per disciplinare l’uso dei cellulari nelle classi, “ma anche gli stipendi per i docenti. Tante azioni insieme per ridare autorevolezza al docente”, afferma il ministro. Il ministro ha anche annunciato con molta prontezza, subito dopo la pubblicazione del dossier di Tuttoscuola (fine luglio 2023), misure severe per sradicare l’annoso e crescente fenomeno dei diplomifici, ma su questo fronte non si ha ancora notizia di provvedimenti.

Ma Valditara insiste anche sul tema, indubbiamente rilevante sul piano politico generale, del contributo fondamentale della scuola alla lotta contro ogni forma di discriminazione e di antisemitismo, argomento che fa parte di quella ridefinizione antigentiliana e inclusiva delle finalità della scuola alla quale sta lavorando fin dalla sua nomina a ministro, e che costituisce un fondamentale tassello della sua proposta di riposizionamento del baricentro della Destra-centro nell’area del conservatorismo riformista europeo.

Temi ripresi anche nell’intervista rilasciata lo scorso 2 novembre al “Corriere della Sera” nella quale, dopo aver affermato che “la scuola costituzionale è quella che insegna il giudizio. Quella del pregiudizio è la scuola fascista, comunista e di tutti i totalitarismi”, Valditara sottolinea che la sua partecipazione alla manifestazione indetta dalla Lega per il 4 novembre “in difesa dei valori occidentali” è stata legata alla sua convinzione che “proprio in questo momento sia importante affermare i valori occidentali di libertà, stato di diritto, laicità delle istituzioni”. Valori, come si vede, ben lontani dalle pulsioni sovraniste e antieuropee pur alberganti in alcuni ambienti del composito Destra-centro italiano.

Per approfondimenti:

Scuola e politica/1. Bilancio di un anno
Scuola e politica/2. Valditara, un conservatore riformista
Legge di Bilancio, Valditara: ‘Aumenti significativi per 1,2 milioni di lavoratori’
Piano di welfare per il personale scolastico in partenza dal 9 ottobre, Valditara: ‘E’ solo l’inizio

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