Intelligenza Artificiale/2. Cresce l’attenzione del mondo sulle incognite dell’IA

Di fronte all’improvvisa e rapida diffusione di ChatGPT e dei suoi infiniti cloni e variazioni, il primo soggetto pubblico ad esprimere riserve in Europa è stato il Garante italiano della privacy, che nello scorso mese di marzo sospese per alcune settimane l’accesso alla piattaforma di OpenAI dall’Italia lamentando “la mancanza di un’ informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da Open Ai”, e sottolineando “l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione di dati personali”, nonché il mancato controllo sull’età effettiva degli utenti.

Il problema fu risolto subito da OpenAI per l’Italia, ma in Europa e in tutto il mondo cominciarono ad essere sollevati dubbi su questa e su altre applicazioni di IA (AI in inglese), sul loro possibile impiego per scopi illeciti ma soprattutto sul rischio di una loro deriva autopoietica, che sfuggirebbe al controllo dei loro stessi creatori: un timore espresso perfino da Sam Altman, creatore di ChatGPT, in un’audizione al Senato statunitense.

L’Europa, a sua volta, si è mossa tempestivamente: il 14 giugno 2023 il Parlamento europeo ha approvato e ampliato il progetto di normativa sull’intelligenza artificiale proposto dalla Commissione europea già nell’aprile del 2021, avviando una serie di consultazioni con gli Stati aderenti, con il proposito di varare entro la fine dell’anno un regolamento europeo condiviso. Una dettagliata informazione in merito è disponibile sul sito affarinternazionali.it.

Anche l’ONU, attraverso l’UNESCO, ha pubblicato lo scorso 7 settembre una guida, curata dalla vice Direttrice Generale con delega per l’educazione, Stefania Giannini, rivolta a tutti i Paesi aderenti (“Guidance for generative AI in education and research”), invitati a “pianificare politiche a lungo termine volte a garantire una visione delle nuove tecnologie incentrata sull’uomo”. L’obiettivo è quello di pervenire a una governance globale dello sviluppo dell’IA nel più breve tempo possibile, anche per evitarne un impiego distorto, in termini di disinformazione e condizionamento dell’opinione pubblica, in occasione delle prossime scadenze elettorali: le elezioni presidenziali negli USA e quelle per il Parlamento europeo.

È auspicabile che l’ONU riesca a trovare, almeno su questa tematica, una convergenza generale, magari avvalendosi anche dei risultati del Summit promosso dal premier britannico Rishi Sunak di cui si riferisce nella precedente notizia. Il quadro è in movimento, e noi ne daremo conto, con particolare riferimento alle implicazioni in campo educativo.

Per approfondimenti:

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