Educazione futura/1. Con il metaverso nasce l’eduverso

Nella newsletter di OEB (Online Educa Berlin) del 15 febbraio 2022 compare un interessante articolo di Rebecca Koenig, redattrice di EdSurge, una testata specializzata in ricerca e giornalismo educativo intitolato The Metaverse in Education, nel quale si ricostruisce la genesi del termine.

La parola metaverso non è nuova: è stata coniata dallo scrittore di fantascienza Neal Stephenson in un suo romanzo distopico, Snow Crash, pubblicato nel 1992. Il termine indicava una rete mondiale in fibra ottica che rendeva rapidissima la diffusione di un virus informatico che agiva in uno spazio virtuale 3D e che colpiva il cervello degli hacker.

Il romanzo fu pubblicato solo tre anni dopo che il fisico Tim Berners-Lee aveva creato il World Wide Web lavorando presso il CERN di Ginevra, il che significa che il concetto di “metaverso” esiste dall’era dell’alba digitale. Ad esso si è ispirato Second Life, uno dei primi mondi elettronici virtuali, creato nel 2003 da un altro fisico, Philip Rosedale, e da allora se ne è parlato in varie occasioni come, per esempio, Online Educa Berlin (OEB), anche se il termine è diventato di uso corrente solo dopo che Facebook ha deciso di cambiare il proprio nome in Meta e di investire sullo sviluppo del metaverso, un universo virtuale capace secondo Mark Zuckerberg di assicurare livelli crescenti di interazione sociale attraverso avatar, ologrammi, ambienti virtuali governati dall’intelligenza artificiale. 

All’interno del Metaverso stanno nascendo i “sottoversi” (sub-verses) di settore, tra i quali anche quello che riguarda i processi educativi (Eduverse). La piattaforma di apprendimento globale k-20 Educators sta già sviluppando un mondo virtuale, basato sul web3 (o web 3.0), con l’obiettivo di riunire gli studenti come avatar. E la concorrenza nel settore di queste tecnologie si annuncia vivace. L’ambizione dichiarata è quella di rendere le opportunità di apprendimento basate sulle tecnologie disponibili e accessibili a tutti gli esseri umani in una condizione di maggiore uguaglianza rispetto a quella finora realizzatasi all’interno delle tradizionali aule scolastiche.

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