Come ottenere il massimo dalle tecnologie a scuola?
La domanda è anche il titolo di una ricerca curata da tre ricercatori – Toby Baker, Luca Tricarico e Simona Bielli – e pubblicata da Nesta (fondazione impegnata nel campo dell’innovazione) e Nesta Italia, organizzazione torinese che sviluppa nuove idee nel campo sociale, frutto della collaborazione tra Nesta International, con sede a Londra, e Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
La ricerca, che reca il sottotitolo ‘Lezioni dai sistemi educativi del mondo’, presenta e analizza nove casi di eccellenza a livello internazionale: tre in Italia (Torino, Modena e Busto Arsizio-Varese), tre in Europa (Estonia, Galles e Inghilterra), tre nel resto del mondo (Brasile, Kenya e Nuova Zelanda). L’intento è quello di offrire ai decisori politici e alle scuole alcuni suggerimenti, finalizzati a ottimizzare l’impiego delle tecnologie educative all’interno dei sistemi scolastici, basati sul confronto tra difficoltà e opportunità emersi nelle diverse esperienze. L’obiettivo della ricerca non è tanto quello di segnalare sperimentazioni d’avanguardia, ma di proporre, a partire da esse, modelli sostenibili per generalizzarne i risultati, gli strumenti, le pratiche didattiche nel campo dell’innovazione digitale, con particolare riferimento alle applicazioni dell’intelligenza artificiale, alla realtà virtuale e aumentata.
Tra le parole chiave utilizzate con maggiore forza dalla ricerca compare la ‘scalabilità’ delle esperienze, cioè la loro idoneità ad essere diffuse, replicate e implementate nel modo più ampio.
Tra gli operatori scolastici e gli esperti italiani di tecnologie consultati per realizzare la ricerca compaiono figure ben note alla scuola italiana più impegnata nell’innovazione come Lidia Cangemi e Daniele Barca (Scuole Dada); Benedetto Di Rienzo (Book in Progress, IT Tosi di Busto Arsizio), ed esperti come Anna Maria Ajello (Università di Roma “La Sapienza” e presidente Invalsi); Giovanni Biondi (INDIRE); Rosa Maria Bottino (CNR); Piero Cipollone (Banca d’Italia), Claudio Demartini (Politecnico di Torino), Salvatore Giuliano (già sottosegretario Miur, ma anche superpreside dell’IIS Majorana di Brindisi, uno dei più impegnati nell’innovazione) e Alfonso Molina (Università di Edinburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondodigitale).
Per ulteriori informazioni. www.nestaitalia.org
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