Cisl scuola: per ripartire serve un Protocollo nazionale

La Cisl scuola ritiene fondamentale la ripresa delle attività didattiche in presenza, ma considera indispensabile la stipula di un Protocollo nazionale, “che dovrà trovare concretezza, declinazione specifica ed operatività nelle singole diverse realtà scolastiche, attraverso la stipula di ‘Protocolli di sicurezza anti-contagio’, in parallelo con quanto disposto dal Protocollo condiviso del 14 marzo, previsto per le realtà lavorative, evidentemente e profondamente diverse dagli istituti scolastici”.

Assai diversificate sono infatti le singole scuole per strutture edilizie (ampiezza delle aule, spazi disponibili), servizi offerti dal territorio compresi quelli logistici, densità delle classi, tipologie di attività previste.

Secondo il sindacato, che ha diffuso un articolato documento in proposito (http://www.cislscuola.it/uploads/media/priorita-scuola-ripartenza.pdf), serve un quadro di riferimento nazionale, che va poi integrato a livello territoriale, ma che deve indicare “gli elementi imprescindibili da rispettare. Deve essere chiaro che la frequenza scolastica potrà essere riattivata solo ove le condizioni minime di sicurezza di tutela della salute prescritte a livello nazionale siano pienamente garantite”.

Tra le condizioni imprescindibili il rispetto delle distanze minime, l’igiene costante, la pulizia con sanificazione degli edifici, comprese mense e laboratori, e il controllo della temperatura corporea, se considerata necessaria dalle autorità sanitarie nazionali.

Viene poi proposta la costituzione di ‘Centri Operativi di Coordinamento Emergenza Covid-19’ a livello provinciale/regionale “per fornire soluzioni concrete alle diverse esigenze (ad es. raccolta, distribuzione e smaltimento DPI, raccolta esigenze e distribuzione Device per DaD, prodotti specifici per sanificazione ambienti, interventi di carattere sanitario) manifestate dalle Istituzioni Scolastiche nel corso dell’emergenza, in osservanza delle indicazioni previste dal protocollo nazionale”.

Dei centri operativi dovrebbero far parte rappresentanti degli EE.LL, della Croce Rossa, della Protezione Civile operanti sul territorio e un rappresentante dell’USR e Ambito Territoriale.

Anche a livello di singola scuola, prosegue il documento della Cisl scuola, va prevista la costituzione di un Comitato che rediga un “Protocollo di sicurezza anti-contagio” per contrastare il rischio di contagio da COVID-19 (competente per trasporti, servizi, personale, risorse, organizzazione) ma sempre nel rispetto delle misure minime prescritte dal Protocollo nazionale.

Il Comitato, secondo il sindacato, “potrebbe includere ad esempio, oltre al Dirigente scolastico che lo presiede, il Presidente del Consiglio di Istituto, l’RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, NdR), l’RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, NdR), la RSU, il medico competente, i rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Istituto (scuole secondarie di secondo grado), un rappresentante degli Enti Locali”.