A breve la legge delega per l’educazione motoria nella scuola primaria

Nei prossimi giorni, probabilmente prima di Natale, la Camera dei deputati dovrebbe approvare in prima lettura la proposta di leggeDelega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell’educazione motoria nella scuola primaria”.

La proposta, presentata inizialmente (c. 523) da parlamentari di Forza Italia come nucleo di base (primo firmatario Marco Marin, ex schermidore olimpionico), ha aggregato diverse altre proposte, diventando un testo unitario condiviso da diversi gruppi parlamentari e destinato ad una veloce approvazione.

Trattandosi di una legge delega, fissa alcuni criteri di massima a cui il Governo dovrà attenersi nella predisposizione di un apposito decreto legislativo che dovrà essere predisposto entro un anno dall’entrata in vigore della legge e varato entro i successivi due mesi.

Proprio in questi giorni al Congresso della Società italiana di cardiologia (Sic) è stato reso noto che l’inattività fisica è uno dei fattori di rischio coronarico più rilevanti: si stima, infatti, che proprio ad essa siano imputabili il 5% delle malattie cardiache, il 7% del diabete di tipo 2, il 9% dei tumori al seno e il 10% dei tumori del colon, mentre il movimento è il caposaldo del benessere cardiovascolare.

Questi gli elementi più significativi della legge-delega: la natura dell’attività, la durata oraria di svolgimento, lo stato giuridico degli insegnanti specialisti e il budget iniziale annuo a disposizione.

Si tratta di un insegnamento curricolare, cioè da inserire a tutti gli effetti nelle attività obbligatorie della scuola primaria, fermo restando, a quanto si deduce dalla lettura del testo, l’attuale orario previsto nelle classi.

Per ogni classe l’insegnamento di educazione motoria sarà di ‘almeno due ore settimanali’, affidato ad un docente specialista di cui la legge  fissa i requisiti.

Attualmente questo insegnamento non prevede una quantificazione oraria e viene svolto da un insegnante generalista. Lo stato giuridico di questi specialisti sarà lo stesso (per orario di servizio e retribuzione) degli altri docenti della scuola primaria.

La legge prevede la dotazione iniziale di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2019, ottenuta dalla corrispondente riduzione di capitoli di spesa del Miur. Praticamente parte a costo quasi zero, poi si vedrà.