Polemica sui banchi di Arcuri: spaccano la schiena?

Un gruppo di autorevoli medici ortopedici ed ergonomisti ha sottoscritto un documento (primo firmatario il prof. Raoul Saggini, Presidente della Società Italiana di Medicina Riabilitativa-Rigenerativa Interventistica Multidisciplinare) nel quale vengono mosse dure critiche agli arredi (banchi e sedute) che stanno arrivando nelle scuole per la loro “inadeguatezza rispetto alla parametrizzazione anatomico-fisiologica per la struttura corporea degli studenti”. Ne dà notizia il quotidiano “Il Tempo”.

Segue un elenco di “criticità” tra le quali le seguenti:

1) lo schienale della seduta è posto a livello dorsale facendo sì che la colonna lombare si raddrizzi non avendo il minimo supporto;

2) il legno o la plastica dura a contatto con i glutei, dove scorre superficialmente il nervo sciatico a livello della plica glutea provocano l’infiammazione della struttura miofasciale e nervosa;

3) la profondità della seduta è unica, infatti non è prevista la differenziazione sulla base della diversa lunghezza della coscia degli studenti;

4) l’altezza del tavolo è proporzionata all’altezza dello studente non considerando che persone della stessa altezza possono avere comparti anatomici completamente diversi così da essere dissimili da un punto di vista antropometrico;

5) la dimensione anatomica degli alunni è sconosciuta ad inizio anno, quindi nell’acquisto degli arredi gli amministratori statali sono soliti acquistare arredi più grandi in quanto nel grande sta il piccolo mentre nel piccolo non sta il grande: da ciò ne possono conseguire ulteriori danni per gli studenti.

Tutte critiche meritate? I banchi di Arcuri “spaccano la schiena”, come ha scritto qualche giornale? Difficile giudicare perché nell’allegato tecnico al bando del commissario Arcuri viene fatto continuo riferimento alle norme europee UNI-EN e si segnala che “saranno motivi di apprezzamento qualitativo”:

  1. l’offerta di banchi ad altezza variabile, senza pregiudizio della solidità costruttiva e della facilità d’uso;
  2. la realizzazione dei piani di lavoro e delle sedute in legno multistrato;
  3. eventuali requisiti costruttivi migliorativi di quelli minimi richiesti dalle norme UNI;
  4.  l’offerta di altri elementi migliorativi estetico-funzionali, quali la agevole movimentabilità, la facilità di stoccaggio, la polifunzionalità didattica, ecc. (il testo completo dell’allegato 2 è consultabile cliccando qui).

Bisognerà dunque verificare le caratteristiche degli arredi che arrivano alle scuole, che potrebbero essere anche molto diverse, essendo diverse le aziende fornitrici e rilevante il campo di interpretazione delle indicazioni contenute nell’allegato tecnico al Bando.