Orientamento: alla scoperta dell’online recuitment. Intervista a Dario Coscia di Employerland

di Concetta Fonzo

Employerland  ha creato a giugno del 2020 una Digital Talent Fair completamente virtuale dedicata al mondo della scuola, dell’università e all’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Al fine di poter conoscere meglio l’online recruitment e più da vicino la Talent Fair di Employerland, abbiamo intervistato uno degli ideatori, l’employer branding specialist e digital manager, il dott. Dario Coscia.

Ci spiega in che cosa consiste un recruiting day online e, in particolare, una Talent Fair come quella organizzata da Employerland? 

“Facciamo una brevissima premessa: noi di Employerland abbiamo rapidamente convertito il nostro format di recruiting day in presenza, #Melomerito, adeguandoci alla pandemia del Covid che ha accelerato in modo vertiginoso l’atterraggio di molteplici attività nel mondo virtuale. Il recruiting online ha il vantaggio di poter facilitare la partecipazione dei job seeker, potenzialmente da ogni angolo del globo, andando ad abbattere le distanze fisiche, che sono sicuramente un limite in termini di disponibilità (di tempo, economica, etc.) di varia natura. La nostra Digital Talent Fair, è stata pensata e progettata come un momento sociale alto, in cui ragazzi e ragazze di varia estrazione, dagli studenti delle superiori, dell’università e coloro in cerca di nuove opportunità e stimoli professionali potessero venire in contatto con diverse opzioni, in primis la conoscenza di realtà aziendali nazionali e internazionali”.

Alla luce della Digital Talent Fair 2020, ci racconta brevemente le principali attività che avete realizzato?

“Le principali attività per la costruzione di una Digital Talent Fair vedono l’impegno profuso su vari livelli. Il primo passo è senza dubbio coinvolgere e ingaggiare le aziende interessate a fare una duplice attività di employer branding, che consiste, da una parte, nel far conoscere la propria realtà come “luogo ideale di lavoro” e, dall’altra, fare recruitment. Nella nostra piattaforma abbiamo riprodotto una città virtuale dove ogni azienda ha la sua palazzina identificata con il proprio brand. I giovani cliccando sulla palazzina entrano nella Hall dove trovano un breve video istituzionale, il profilo dell’azienda, le offerte di posizioni, link ai social e i webinar in cui le aziende si presentano. Anche gli uffici placement delle università sono presenti e offrono una massiccia azione informativa. Inoltre, abbiamo coinvolto le istituzioni, tra cui gli Assessorati al lavoro e alla formazione, e organizzato tavole tematiche per un costruttivo confronto con i direttori HR. C’è stato poi anche un momento di eduitment con degli influencer che ci hanno raccontato le loro esperienze di autoimprenditorialità”.

In base alla sua esperienza, in che modo un evento virtuale può supportare le scelte professionali ed avere un impatto sull’occupabilità dei giovani?

“Come accennavo nella prima domanda, gli aspetti da valorizzare degli eventi virtuali è la possibilità di accesso che ha allargato la platea di persone interessate e in cerca di opportunità. Pensiamo, in particolare, ai ragazzi/e che sono lontani fisicamente dai cuori economici dell’Italia, Milano e Roma. Con un evento virtuale possono candidarsi per le offerte di lavoro pubblicate, in linea con le loro caratteristiche, andando a rendere più funzionale la loro candidatura, con una forte riduzione di tempi e frustrazioni dei colloqui in presenza. Inoltre, l’esperienza della candidatura diventa più incisiva perché i ragazzi hanno a disposizione molteplici informazioni dell’azienda e anche una chat online con le funzioni HR con le quali possono dialogare e con brevi passaggi raccogliere informazioni per approfondire in un momento successivo un eventuale colloquio. Infine, gli eventi virtuali possono essere anche un momento di riflessione sulle proprie competenze, che oramai non possono più escludere le competenze informatiche di fruizione della realtà virtuale, che diverrà sempre di più nostra compagna di vita”.

Leggi gli altri articoli dello Speciale Orientamento di Tuttoscuola:

L’orientamento formativo ai tempi del Covid-19: lo scenario socioeconomico e l’orientamento
Come aiutare i ragazzi a fare la scelta giusta (Prima parte)
Come aiutare i ragazzi a fare la scelta giusta (Seconda parte)
Come aiutare i ragazzi a fare la scelta giusta (Terza parte)
La didattica orientativa
Orientamento: aiuta i tuoi alunni a fare una scelta corretta, ecco come
Orientamento, come aiutare i ragazzi a fare la scelta giusta: gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030
Orientamento: perché è importante prestare attenzione alle soft skills
Orientamento: anche i genitori hanno un ruolo chiave nel processo di scelta
Dall’open al recruitment day passando per i saloni dell’orientamento: gli appuntamenti sono virtuali