Educazione, orientamento e intelligenza artificiale: un connubio possibile

Ritornare, nuovamente, a parlare di orientamento a scuola offre l’opportunità, soprattutto in questo complesso momento storico, sociale ed economico, di fare il punto sulla caratteristica principale che ha l’orientamento, più volte sottolineata, ma che oggi è opportuno richiamare. La caratteristica principale dell’orientamento è la sua capacità di evolvere, ovvero la sua capacità di cambiare, modificare approccio, finalità e modelli, a fronte dei cambiamenti sociali ed economici, oltre che etici e valoriali della società, facendo emergere non solo la sua centralità, ma anche la sua forza. Il personale della scuola, che ha il privilegio di vivere molti anni a contatto con i giovani studenti e di accompagnarne lo sviluppo, ne deve tener conto, affinché siano in grado di decidere autonomamente e armonicamente del loro futuro e della loro partecipazione al mondo del lavoro.

Oggi, il vero obiettivo dell’orientamento educativo è quello di sostenere ogni persona nel percorso di crescita, sviluppo e perseguimento del proprio benessere psico-fisico, condurla a comprendere il “senso” della propria vita e, nel contempo, aiutarla nella costruzione di futuri inclusivi e sostenibili per sé e per gli altri. Oggi questo compito, più che mai urgente per la scuola, interpella il personale tutto perché comprenda la necessità di innovare il proprio modello educativo e di apprendimento, di sostenere le fragilità che i giovani manifestano, di instaurare con essi un dialogo continuo ed empatico e, soprattutto, di favorire la conoscenza di se stessi e l’esplorazione dei propri bisogni e dei propri talenti. Ciò che va sostenuto e rafforzato è la loro capacità di immaginare il futuro con speranza e fiducia, aprendo lo sguardo al di là della quotidianità, per saper scegliere quale posto in futuro occupare nel contesto familiare e sociale con l’obiettivo di migliorare la vita personale e quella della società (Nota e Soresi 2020, Di Fabio, 2015, Pina Del Core e Pavoncello, 2023). Perché il futuro equo e sostenibile è responsabilità di ognuno e la scuola può e deve contribuire in tale direzione.

Oggi, però, siamo alle prese con un nuovo cambiamento epocale mediato dall’avvento di nuove e raffinate tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale (IA). Nel prossimo futuro è da prevedere la sua integrazione in ogni branca della vita umana, personale, sociale ed economica, e l’auspicio comune è che essa possa contribuire a promuovere lo sviluppo e il progresso. Perché questo avvenga è necessario, però, non un’accettazione acritica o un adattamento rassegnato, ma un approccio consapevole e attivo, che parta dalla riflessione e dalla progettazione del futuro ad ogni livello. Il tema dell’Intelligenza Artificiale interessa anche il mondo dell’educazione e va certamente approfondito. Inoltre, essa riveste un ruolo importante anche per l’orientamento, perché il suo utilizzo, che è inevitabile, modificherà le pratiche e la stessa modalità di partecipazione sia per i fruitori che per i professionisti di orientamento. Diventa, perciò, urgente trasformare e innovare il modello di formazione del personale della scuola e la stessa visione del futuro per approcciare in termini efficaci il rapporto di crescita educativa dello studente.

Le potenzialità dell’intelligenza artificiale sono tante, a cominciare dalla sua positiva ricaduta sul processo di apprendimento, in quanto consente di personalizzare l’insegnamento e di creare esperienze di apprendimento efficaci e coerenti con i bisogni e le caratteristiche della persona che apprende. La nuova edizione dello studio predittivo “Il futuro delle competenze nell’era dell’Intelligenza Artificiale”, realizzato da EY, Manpower Group e Sanoma2 , tende a costruire un modello predittivo della domanda di professioni e di competenze in Italia da qui al 2030, con l’obiettivo di fornire a decisori pubblici, aziende e mondo dell’istruzione e della formazione gli strumenti utili per affrontare al meglio i rischi che prossimamente si presenteranno. Lo studio mette in evidenza che l’IA avrà un impatto differenziale sui settori: crescerà la domanda di profili ad alto contenuto creativo (architetti, progettisti, pianificatori), ma anche le professioni legate al marketing e alla vendita, mentre avrà un impatto negativo sulla domanda di profili professionali di medio livello. Di certo, in uno scenario di continua e complessa evoluzione, ci sarà un’evoluzione e un cambiamento anche riguardo al bagaglio di competenze richieste dal mondo del lavoro e dai nuovi profili professionali. Emerge chiaramente il forte rapporto tra l’orientamento, che cambia al cambiare dei bisogni della società, e l’Intelligenza Artificiale, che veicola nuove o aggiuntive competenze.

Questo è solo un estratto dell’articolo presente all’interno del numero 647 di Tuttoscuola.
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Chi è l’autrice
Speranzina Ferraro
Esperta di politiche formative e autrice di Tuttoscuola

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In primo piano nel numero di dicembre analizziamo i risultati del rapporto TIMMS sullo studio della Matematica e delle Scienze, ma non solo. Sfogliandolo potrai approfondire anche questioni inerenti alla gestione del sostegno e al connubio tra orientamento e intelligenza artificiale. Da non perdere il dossier de La Scuola che Sogniamo dedicato alla valutazione educativa e gli approfondimenti relativi alla didattica firmati da Franca Da Re e Italo Fiorin. Franco Lorenzoni ha invece scritto, nella sua rubrica “Controvento”, un interessante articolo dal titolo “Gli innumerevoli stimoli che può offrire un’immagine ferma”, mentre Vinigio Ongini ha parlato dell’importanza delle somiglianze. Immancabile l’appuntamento con l’angolo del DSGA, questo mese dedicato agli adempimenti amministrativi e alla pubblicità legale.

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