La scuola che scompare/1: chiuse 582 scuole statali nel quinquennio
“Abituarsi alla tristezza è la cosa più brutta che un essere umano possa fare”. Lo dice Agnese, impersonata da Virginia Raffaele, la protagonista con Antonio Albanese del noto film “Un mondo a parte”, che racconta la battaglia della comunità scolastica di un piccolo paese nel Parco nazionale d’Abruzzo per evitare la chiusura della scuola, stabilita in base ai rigidi parametri di costituzione delle classi. E quando una scuola chiude è un fatto triste: meno abitanti, meno alunni, meno servizi, scuola chiusa. E una comunità che si spegne.
Non accade solo nei film, purtroppo. L’anno scolastico appena iniziato conta 245 scuole statali in meno, che si aggiungono alle 337 chiuse nel quadriennio precedente.
La scuola italiana perde un altro pezzetto e gradualmente scompare da molti territori.
Ce lo raccontano i numeri del Focus sui principali dati dell’avvio di questo anno scolastico 2024-2025, prezioso lavoro dell’Ufficio statistica del Ministero dell’Istruzione e del Merito, atteso come ogni anno, che fornisce un ampio quadro dei principali indicatori del sistema.
L’emorragia delle piccole scuole, purtroppo, non si è fermata neanche in questo nuovo anno per la scuola dell’infanzia (altre 64 scuole chiuse) e nemmeno per le scuole del primo ciclo (-72 nella primaria e -110 nella secondaria di I grado) – effetto sempre più marcato del calo demografico – mentre è rimasto praticamente invariato il numero di quelle di secondaria di II grado (+1).
Nel lessico del Ministero per scuole si intendono i “punti di erogazione del servizio”, ovvero le sedi fisiche, non le istituzioni scolastiche, ossia i soggetti giuridici rappresentati dal dirigente scolastico, con l’ufficio di presidenza e la segreteria amministrativa, che raggruppano più sedi fisiche (in media oltre 5 per istituzione scolastica). Diminuiscono peraltro anche quelle (alcune centinaia, secondo tagli – il cosiddetto dimensionamento – già previsti dal Governo Draghi e solo parzialmente mitigati dall’attuale Governo). In quel caso la conseguenza è la riduzione di posti di presidi e personale amministrativo, non di sedi. Qui invece parliamo di chiusura di edifici fino all’anno precedente adibiti al servizio scolastico.
Nell’ultimo quinquennio il settore statale dell’infanzia ha registrato la chiusura di 163 scuole, la primaria ha visto chiudere 269 plessi, la secondaria di I grado 130 scuole, la secondaria di II grado 20, per un totale complessivo di 582 scuole (-1,4%) per le quali nell’ultimo quinquennio non è più suonata la campanella dell’inizio lezione, morse dall’effetto denatalità.
Ecco i dati MIM elaborati da Tuttoscuola:
Per approfondimenti:
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