Scuola e politica a due mesi dalle elezioni
L’Italia si avvia alla scadenza elettorale del 4 marzo 2018 con la prospettiva, evocata dalla maggior parte degli analisti politici, di una difficile e forse non breve fase di ricerca di una maggioranza di governo, conseguenza della tripolarizzazione (come minimo) del consenso elettorale in tre aggregati – un centro-destra assai diviso, un PD indebolito da scissioni e contrasti interni e un Movimento 5 stelle che almeno per ora rifiuta di fare accordi con altri soggetti politici – nessuno dei quali è in grado di governare da solo.
Il ritorno, anche se parziale, a una rappresentanza politica di tipo proporzionale segna la conclusione del bipolarismo – sia pure pieno di contraddizioni all’interno degli schieramenti di volta in volta vincenti – che aveva contrassegnato la Seconda Repubblica dal 1994 fino alle ultime elezioni del 2013. La vittoria del no nel referendum istituzionale del 4 dicembre 2016 ha evidenziato la propensione dell’elettorato per un sistema politico a rappresentanza plurale, con il rinvio della formazione del governo a trattative ed accordi successivi al momento delle elezioni e dell’insediamento delle Camere (rimaste due, con competenze identiche).
Il ritorno del proporzionalismo comporta la necessità per ciascuna forza politica di rimarcare la propria identità, e quindi le proprie proposte sui principali temi, compresa la politica scolastica, ponendosi in competizione con gli altri partiti, anche con quelli con i quali si devono fare accordi, necessitati dal nuovo sistema elettorale, in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo. Accordi non certo scontati, come dimostrano la forte dialettica Berlusconi-Salvini nel centro-destra e la difficoltà per il PD di allargare il campo del centro-sinistra.
La politica scolastica, da sempre uno dei più importanti fattori di identità delle diverse forze politiche, è destinata ad essere uno dei terreni nei quali la logica neoproporzionalista accentua le differenze, e rende quindi più difficili accordi di programma condivisi con convinzione.
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