Regionalismo differenziato: un dipendente scolastico su 5 potrebbe passare alle Regioni

Regionalismo differenziato/5

Secondo la bozza d’intesa per il potenziamento dell’autonomia regionale richiesta da tre regioni settentrionali, i nuovi insegnanti regionali potranno avere un contratto integrativo rispetto a quello nazionale e probabilmente anche uno stipendio maggiore (le prime stime parlano di un incentivo al trasferimento di circa 400 euro al mese in più).

Sarebbero immediatamente regionalizzati i neo assunti (concorsi regionali) e il personale con contratto a tempo determinato.

Il restante personale potrà volontariamente chiedere di passare dallo Stato alla Regione.

Se verrà confermato l’integrativo contrattuale di 400 euro mensili di cui si parla, è facile prevedere che nei prossimi anni vi sarà un esodo di massa dallo Stato alle Regioni di dirigenti scolastici, docenti e personale ATA.

Che peso avrebbe l’esodo dallo Stato alle Regioni nel Lombardo-Veneto?

Alcuni dati, tratti dalla situazione attuale, possono aiutarci a capire.

Dopo la conclusione del concorso in atto, i dirigenti scolastici della Lombardia dovrebbero essere 1.129 e 572 quelli del Veneto, per un totale di circa 1.700 unità.

I docenti (di ruolo e non) su posto comune per tutti gli ordini di scuola dovrebbero essere 94.846 in Lombardia e 48.117 in Veneto, per un totale di circa 143.000 unità.

A questi docenti si dovrebbero aggiungere quelli di sostegno (di ruolo e non): 22.768 in Lombardia e 9.346 nel Veneto per complessive 32.100 unità (destinate ad aumentare in futuro).

Vanno anche considerati i docenti di religione cattolica (di ruolo e incaricati) che attualmente sono circa 3.600 in Lombardia e 1.926 in Veneto per un totale di 5.500 unità

Va considerato anche il personale ATA, a cominciare dai DSGA che, per effetto del concorso in atto, dovrebbero essere circa 1.132 in Lombardia e 579 in Veneto, per un totale di circa 1.700 unità.

Infine, il restante personale ATA dovrebbe essere di circa 28 mila unità in Lombardia e di 14.700 in Veneto per un totale di circa 42.700 unità.

Complessivamente potrebbero chiedere di lasciare lo Stato per diventare dipendenti regionali circa 226.700 persone tra dirigenti scolastici, docenti e personale ATA, pari al 22% dell’intero personale scolastico statale (quantificato oggi in un milione e 33 mila unità): non meno di un dipendente scolastico su cinque potrebbe lasciare lo Stato.