Ministro – sindacati: ora si fa sul serio

Adesso si fa sul serio. A sorpresa, a metà pomeriggio del 20 dicembre arriva la notizia di una nuova convocazione dei sindacati da parte del ministro Fedeli. Questa volta si tratterà di un incontro al Miur che vedrà insieme tutte le organizzazioni, oggi 22 dicembre, alle ore 12.
Riteniamo un buon segnale – afferma la segretaria generale Cisl Scuola Maddalena Gissi – la tempestività con cui la riunione è stata indetta, siamo convinti che debba servire a delineare in modo più puntuale priorità e obiettivi su cui proseguire il confronto, per portarlo a esiti concreti e positivi. Anzitutto sulla mobilità del personale, dove ci sono le condizioni per sbloccare la trattativa e portarla a conclusione in tempi brevi, definendo un quadro di regole certe a garanzia della trasparenza e della correttezza delle procedure, evitando gli errori e i pasticci dell’anno scorso”.
Altrettanto importante – prosegue la segretaria generale della Cisl Scuola – compiere gli altri passi necessari per avviare le trattative sul rinnovo contrattuale. Definito con l’accordo del 30 novembre il quadro generale di riferimento, ci attendiamo un atto di indirizzo per il contratto del comparto che ne riprenda in modo esplicito e coerente i principi ispiratori, a partire dal primato del contratto come fonte di regolazione del rapporto di lavoro sotto il profilo economico e normativo”.
La Cisl Scuola chiederà che sia definito un calendario di incontri specifici su tutte le emergenze già evidenziate alla ministra nell’incontro di lunedì scorso (personale ATA, organici, reclutamento). Gia in quell’occasione si era capito che le cose si erano messe bene, che il clima fosse molto positivo.  Un faccia a faccia franco, durato mezz’ora, aveva fatto sapere la Uil. Un clima positivo e sereno, aveva confermato la Cisl. Era insomma partito con i migliori auspici il primo giro di incontri bilaterali tra la ministra Fedeli e le organizzazioni sindacali della scuola. La ministra aveva dimostrato propensione all’ascolto e aveva dichiarato la propria disponibilità alla risoluzione delle problematiche aperte. 
 
Pino Turi, il segretario generale della Uil – scuola, aveva spiegato: “Nessuna ‘lista della spesa, ma la definizione di un metodo di lavoro all’insegna della correttezza e della disponibilità, concordato con il ministro ben orientato e determinato a risolvere concretamente i problemi –  che ha dichiarato la propria volontà di ricucire un rapporto positivo con il mondo della scuola”.
 
Simile l’atteggiamento della Cisl-scuola: tra le prime richieste al neo ministro, quella di operare in modo da rassicurare il personale scolastico dopo lunghi mesi vissuti in un clima surriscaldato a causa dalle novità negative introdotte dalla legge 107 e anche dalle ultime leggi di stabilità, con un avvio di anno scolastico segnato come non mai da difficoltà e disfunzioni di vario genere.
 
Anche il terreno di confronto era stato già molto bene individuato. «E’ il contratto che deve modificare gli errori della legge.  Abbiamo un accordo con il Governo per questo. Partiamo da qui» aveva detto Pino Turi. “La prima occasione da cogliere è quella di arrivare alla sottoscrizione di un contratto sulla mobilità che sani le storture più evidenti di una procedura farraginosa, con la quale si sono colti fin troppo bene gli effetti penalizzanti per il personale, mentre sono rimasti del tutto vaghi, se non incomprensibili, i presunti vantaggi per le scuole”, gli aveva fatto eco Maddalena Gissi. 
 
Mobilità (chiamata diretta), utilizzo del salario accessorio (bonus docenti), valutazione del personale docente e dirigente, formazione: sono le materie che la legge ha sottratto alla contrattazione e ad essa vanno ricondotte – aveva sintetizzato TuriRiguardano tutti i lavoratori della scuola: dirigenti; docenti; personale ATA che rappresentano l’elemento costitutivo della scuola dell’autonomia. Bisogna ristabilire gli equilibri dei rapporti decisionali, in funzione delle norme costituzionali, tra organi monocratici e organi collegiali della scuola. Questo – aveva aggiunto Turi – è il nucleo della questione. Il contratto – ribadisce –  deve agire su questi temi che hanno ricadute sul lavoro delle persone e riflessi diretti sull’efficienza del sistema scolastico. Riguardo poi all’attuazione delle deleghe previste dalla legge 107, attraverso sinergie, condivisioni ed anche una eventuale proroga dei termini,  si potranno individuare gli strumenti  utili per la soluzione dei problemi aperti, come quello del reclutamento che resta l’obiettivo fallito della legge stessa”.

E’ stato evidenziato alla ministra – spiega Maddalena Gissi – che è necessario ripristinare un clima concreto e di fiducia anche con le famiglie, per un reale e tranquillo scambio tra la scuola e i suoi utenti in un sistema che vogliamo continui a reggersi su principi di collegialità, cooperazione e condivisione, fattori indispensabili per assicurare un’offerta formativa di qualità“. Il segretario generale della Cisl Scuola aveva sottolineato altresì “l’eccessiva burocratizzazione (al limite della “molestia”) del lavoro amministrativo nelle istituzioni scolastiche con pesanti ricadute su dirigenti e personale ATA, personale quest’ultimo spesso sottodimensionato e impossibilitato dalla normativa ad essere sostituito“.

Durante il confronto con la Cisl era già emersa la necessità di avviare “ulteriori approfondimenti in merito alle deleghe previste dalla legge 107, a partire da quella sul reclutamento che assume per i contenuti specifici una particolare importanza per i precari in attesa di risposte. Da ultimo, è stata richiamata dalla stessa ministra l’importanza dell’Intesa firmata il 30 novembre sui contratti pubblici, passaggio indispensabile per un rinnovo atteso ormai da anni, essenziale e fondamentale per la qualità del lavoro di tutto il personale scolastico. La Cisl Scuola ha chiesto, pertanto, di procedere speditamente nel solco dell’Intesa, sollecitando al più presto l’emanazione dell’Atto di Indirizzo propedeutico all’inizio della vera e propria tornata contrattuale“.