Tutor, è la soluzione? A Tuttoscuola dialogo tra visione e progetto

Folta e attenta partecipazione al nostro webinar andato in onda lo scorso 28 marzo e dedicato essenzialmente all’analisi della figura del docente tutor, intitolato “Quale docente per la scuola del PNRR? Formazione e carriera: la soluzione è il tutor?” (chi è interessato può visionarlo da qui).

Si è trattato di un dialogo tra protagonisti, a diverso titolo, dei processi di cambiamento che caratterizzano la scuola italiana di oggi: il massimo responsabile amministrativo del Mim sul fronte delle riforme, Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione; un dirigente sindacale importante come Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola; un pedagogista come Giuseppe Bertagna, ora consigliere del ministro Valditara ma già ispiratore di aspetti importanti della riforma Moratti (legge 53/2003) come l’alternanza scuola-lavoro e la prima prefigurazione della funzione di tutorship, rimasta sulla carta per l’opposizione dei sindacati; uno studioso delle transizioni che toccano e trasformano i sistemi educativi nel più ampio contesto della rivoluzione digitale in corso come Stefano Spennati, collaboratore di Bertagna nell’università di Bergamo; infine la dirigente scolastica di una scuola diventata un punto di riferimento nazionale sul versante dell’innovazione, Stefania Strignano, preside dell’IC Ungaretti di Melzo.

Il confronto tra i partecipanti, stimolato dalle domande ad personam del direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra, si è sviluppato nella dialettica tra l’ottica visionaria e anticipatrice degli studiosi, Bertagna e Spennati (il cui volume Apprendere e insegnare al tempo delle transizioni è stato recensito per la newsletter di Tuttoscuola da Orazio Niceforo), e quella realista e pragmatica di coloro che, come Barbacci e Palumbo, pur aperti all’innovazione, hanno la responsabilità di gestire interessi e amministrare regole che riguardano qui e ora il milione e duecentomila addetti al settore dell’istruzione. Così la prospettiva rivoluzionaria della personalizzazione della didattica come alternativa radicale al tradizionale modello impersonale e trasmissivo, evocata dai due studiosi, si è trovata a fare i conti con la scarsità delle risorse (quanto costerebbe ridurre a 15 il numero di alunni per classe?), con l’insufficienza della formazione dei docenti (per formare i tutor è al momento previsto solo un corso online di 20 ore, limitato ai docenti degli ultimi tre anni di scuola secondaria superiore), ma soprattutto con la mancanza di una esplicita e coerente scelta strategica, che spetta alla politica, in favore della transizione (parola chiave) verso il modello della scuola digitalizzata e personalizzata.

Eppure, i rari casi, come quello dell’IC di Melzo, nei quali questa scelta è stata fatta dal basso per la felice convergenza di più fattori positivi – la forte leadership della dirigente scolastica, la disponibilità dei docenti, la compiuta digitalizzazione della didattica, il deciso superamento del modello trasmissivo – dimostrano che la via della personalizzazione è già da ora percorribile. Per farla diventare la via maestra di tutta la scuola servirebbero però una decisione politica (l’ideale sarebbe che fosse bipartisan) e un progetto di medio-lungo periodo.

Intervenendo nel serrato confronto finale, stimolato dal direttore Vinciguerra, sulla fattibilità di un progetto di questo genere Giuseppe Bertagna ha suggerito di trarre vantaggio dal decremento demografico previsto per i prossimi 15 anni mantenendo gli attuali livelli di organico in modo da ridurre il rapporto docenti/alunni e da formare o aggiornare (“riconvertire”) tutti i docenti e dirigenti al nuovo modello didattico della tutorship (ma tutti i docenti dovrebbero essere anche tutor e orientatori, come avviene a Melzo). Per imboccare questa strada serve tuttavia, come già accennato, una chiara decisione politica in questa direzione. Sapranno prenderla l’attuale governo e ministro?

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Per approfondimenti:

Tutor e orientatori. Come sceglierli e quanto pagarli
Docenti tutor: CSPI propone di aumentarli in modo che la funzione tutoriale coincida con il gruppo classe

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