Servizi minimi per sciopero: in arrivo accordo che ignora i diritti degli alunni?

Nuovo incontro oggi all’Aran per discutere le proposte che la stessa Agenzia per conto della Commissione di Garanzia ha presentato ai sindacati per ridefinire l’accordo sui servizi minimi in caso di sciopero di quasi vent’anni fa.

Dai resoconti delle delegazioni sindacali presenti al precedente incontro del 25 novembre sembra emergere una netta opposizione alle proposte principali presentate dall’Aran, con una timida apertura per l’informativa ai genitori sui dati dei sindacati proclamanti lo sciopero.

Se, come sembra, verrà confermata sostanzialmente la facoltà dei docenti (anziché l’obbligo) di comunicare preventivamente l’eventuale adesione allo sciopero, ne saranno soddisfatti soprattutto i sindacati minori alla ricerca di una gratuita visibilità.

Grazie proprio a quel meccanismo comunicativo (che costringe molti dirigenti scolastici ad avvisare le famiglie che nel giorno dello sciopero “non si garantisce la regolarità del servizio scolastico”…), la sospensione delle attività per non sciopero (i genitori tengono a casa i figli per sicurezza) supera spesso di gran lunga l’effetto dello sciopero stesso.

È stimabile infatti che, in presenza di un’effettiva adesione allo sciopero tra lo 0,50% e l’1% con proporzionale ricaduta sul numero delle classi interessate, il non sciopero interessi non meno del 10% delle classi (se non di più). Tutte le implicazioni sono sviscerate nel report di Tuttoscuola “Scioperi con pochissimi scioperanti e…tante scuole ferme” (scaricabile gratuitamente a questo link ).

Siamo in presenza di un effetto collaterale dello sciopero che incide sul servizio molto di più dello sciopero stesso, con disagio non indifferente per le famiglie, in particolare per quelle degli alunni più piccoli.

Quando a proclamare lo sciopero è una sigla sindacale minore o sconosciuta, una parte dei dirigenti scolastici (anche sulla base dell’adesione nei precedenti scioperi) non ne danno nemmeno comunicazione alle famiglie.

Con lo strano meccanismo informativo proposto dall’Aran (comunicazione alle famiglie della forza di iscritti del sindacato proponente) su cui i sindacati presenti alla trattativa sembrano d’accordo (senza preoccuparsi del nuovo onere burocratico per i DS e le segreterie) tutti i DS non potranno sfuggire alla comunicazione preventiva alle famiglie, con la conseguenza di un possibile effetto ancora più amplificato.

Siamo convinti che equiparare il diritto di sciopero al diritto di non comunicarne preventivamente l’eventuale adesione sia una forzatura che contrasta con l’impegno di contemperare i diritti del personale scolastico con il diritto allo studio degli alunni.