Se a settembre a scuola invece delle mascherine si usassero le visiere?
Rilanciamo di seguito la proposta di Tuttoscuola pubblicata lo scorso maggio.
Negli USA alcuni studiosi sostengono che gli schermi facciali (le visiere trasparenti in plexiglas o altro) possano rappresentare una scelta migliore delle mascherine. Se ne parla in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Jama da parte di studiosi statunitensi.
Gli schermi facciali possono essere prodotti e distribuiti in modo rapido e conveniente: non richiedono materiali speciali per la fabbricazione e le linee di produzione possono essere riconvertite abbastanza rapidamente. Numerose aziende lo hanno già fatto (anche in Italia), pertanto la loro disponibilità è attualmente buona.
Negli Usa sarebbe “maggiore di quella delle mascherine chirurgiche”. Per una protezione ottimale, la visiera dovrebbe estendersi sotto il mento anteriormente, fino alle orecchie lateralmente e non dovrebbe esserci spazio esposto tra la fronte e l’inizio della barriera. Inoltre mentre le mascherine chirurgiche – scrivono gli autori del testo – hanno una durata limitata e poca possibilità di essere riciclate, gli schermi facciali possono essere riutilizzati indefinitamente e possono essere facilmente puliti con acqua e sapone o comuni disinfettanti domestici. Sono comodi da indossare, proteggono le vie aeree e impediscono a chi li indossa di toccarsi il viso.
I costi delle visiere sembrano più elevati delle singole mascherine, ma, rispetto a queste ultime, avrebbero una durata maggiore.
Le persone che le portano non devono toglierle per parlare. In Italia già ne fanno un uso efficace alcuni gestori di locali.
Sembra che abbiano un’efficacia protettiva più elevata di quella delle mascherine.
In vista della riapertura delle scuole a settembre la questione meriterebbe un approfondimento per un eventuale impiego, a partire dagli insegnanti soprattutto nella scuola primaria e dell’infanzia.
Potere vedere i visi e le espressioni delle persone può avere un impatto positivo e rassicurante anche per i più piccoli.
Crediamo valga la pena di sperimentarne l’utilizzo in qualche scuola, forse già nel corso dell’esame di maturità, per valutarne la possibile diffusione più generalizzata. Potrebbero essere un’alternativa (o un’aggiunta) alle mascherine. Da notare, però, che nessuno studio ha valutato gli effetti o i potenziali benefici delle visiere nel caso di emissione diretta da parte di chi li porta di goccioline infette.
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