Quattro bidelli in sciopero e 160 alunni a casa. Se l’art. 39 della Costituzione fosse applicato…

Una giornata intera di sciopero nella scuola, quella di venerdì 12 novembre, per rivendicare l’“Introduzione di disposizioni per la conoscenza e la promozione della dieta dei gruppi sanguigni nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado”.

Si tratta di una motivazione curiosa e sorprendente, come hanno commentato diversi quotidiani, perché al momento la dieta dei gruppi sanguigni è priva del timbro della scienza ufficiale ed è anche criticata da molti, proprio a causa della mancata certificazione.

La protesta nazionale con siffatta motivazione è stata indetta dal Saese (Sindacato autonomo scuola ed ecologia) che, secondo l’ultima rilevazione dell’ARAN, non risulta avere nemmeno un iscritto con delega.

Il cruscotto degli scioperi presso la funzione pubblica attesta che, su oltre 800mila addetti in servizio quel giorno, ha scioperato lo 0,28%, ma a fronte dell’iniziativa si è comunque dovuta mettere in moto la macchina delle comunicazioni per sciopero con effetti ridondanti che toccano in qualche modo migliaia di segreterie scolastiche, centinaia di migliaia di lavoratori della scuola, milioni di famiglie.

Come Tuttoscuola – che continua la sua battaglia contro questi meccanismi impropri e inefficienti, attivati da comportamenti poco responsabili – ha rilevato recentemente, qualsiasi soggetto che si attribuisca soggettivamente natura di sindacato può proclamare scioperi di qualsiasi tipo con adesioni ridotte ma con effetti negativi amplificati sull’utenza. Tutto questo non accadrebbe se l’articolo 39 della Costituzione fosse stato applicato, che così recita: “Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge. È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica”. Ma i sindacati a suo tempo si opposero e da allora, senza obbligo di registrazione e di mostrare ordinamenti a base democratica, chiunque può ritenersi sindacato e attribuirsi le prerogative sindacali, come, ad esempio, la proclamazione di scioperi.     

E ora veniamo al fatto. In una frazione del comune di Castelfranco Emilia (Modena) hanno aderito a quello sciopero del 12 novembre i quattro collaboratori scolastici (bidelli) della scuola primaria, costringendo la dirigente scolastica a sospendere il servizio per tutti i 160 alunni.

Da notare che la dieta alla base della motivazione di sciopero si riferisce alla refezione degli alunni, non a quella dei bidelli. Ma tant’è!

Sui social e sulla stampa locale i genitori hanno espresso il loro disappunto dichiarando di trovare l’iniziativa dei bidelli una buona scusa per ottenere un weekend lungo (era infatti – guarda caso – venerdì).

Il sindaco di Castelfranco, Giovanni Gargano, ha commentato in una nota: “Provo sincero e profondo sconcerto; al netto del sacrosanto diritto di scioperare, ritengo che farlo con queste motivazioni significhi svilire il valore di un atto fondamentale qual è lo sciopero a tutela dei lavoratori. Dopo un anno e mezzo di Dad – ha proseguito Gargano – oggi vengono interrotte le lezioni per motivazioni a dir poco da avanspettacolo di quart’ordine, per le quali l’unico sentimento giusto sarebbe la vergogna. Mi auguro che tutti i responsabili a vario titolo coinvolti, oltre a chiarire in maniera inequivocabile l’accaduto, chiedano almeno scusa”.

Pesanti i commenti critici anche della stampa nazionale sia per la motivazione dello sciopero sia per il peso spropositato di pochi (quattro bidelli) che hanno bloccato l’intero servizio.

Questo lo stralcio da Il Foglio: “La cieca difesa dei propri diritti a discapito di quelli altrui, visto che è bastata l’alzata di scudi di quattro persone a danneggiarne centinaia. L’incombere di una burocrazia capillare e ottusa, visto che saltando quattro rotelline non c’era più verso di far funzionare l’intero meccanismo. L’assenza di gerarchie che dovrebbero essere ovvie, visto che nel settore dell’istruzione il lavoro degli insegnanti ha finito per dipendere da quello del personale non docente. La preponderanza della conventicola, visto che i quattro bidelli appartenevano a un sindacato mai sentito prima.

La dignità pelosa concessa alla pseudoscienza, visto che il sindacato aveva indetto lo sciopero a sostegno della dieta del gruppo sanguigno, che credo abbia la stessa credibilità scientifica della vaccinazione per segno zodiacale.”

Anche altre testate si aggiungono quindi alla campagna per una seria riflessione sul tema che Tuttoscuola conduce da tempo (si legga anche il DOSSIER: Scioperi con pochissimi scioperanti e… tante scuole ferme). Nessun commentatore, però, ha rilevato che la corretta applicazione dell’art. 39 della Costituzione non consentirebbe a queste micro associazioni di ritenersi sindacati e di agire alla stregua dei sindacati veri. E a Castelfranco Emilia i 160 alunni sarebbero andati regolarmente a scuola.

Per approfondimenti:
12 scioperi in un anno: aderisce solo 1 su 100, saltano milioni di ore di lezione
Quel sindacato che proclama scioperi generali senza avere iscritti e senza voti RSU
DOSSIER: Scioperi con pochissimi scioperanti e… tante scuole ferme

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