12 scioperi in un anno: aderisce solo 1 su 100, saltano milioni di ore di lezione

“Come mai in occasione della maggior parte degli scioperi nella scuola degli ultimi tempi non si sono tenute le lezioni in moltissime classi, a fronte di adesioni dei lavoratori inferiori all’1-2%?

Non parliamo ovviamente del sacrosanto e inviolabile diritto di sciopero, ma di alcuni meccanismi (che partono da un accordo contrattuale che esclude l’obbligo di comunicare in anticipo se si intende scioperare, pur trattandosi di un servizio pubblico essenziale, dal quale deriva una catena di effetti (…) che si riverberano sul servizio”.

Inizia così il nuovo report di Tuttoscuola intitolato “Scioperi con pochissimi scioperanti e…tante scuole ferme”, ripreso dai media a livello nazionale, da martedì 19 novembre scaricabile gratuitamente su tuttoscuola.com a questo link: http://www.tuttoscuola.com/prodotto/scioperi-con-pochissimi-scioperanti-e-tante-scuole-chiuse/

Il report – oltre ad analizzare i dati relativi ai 12 scioperi proclamati, quasi sempre da piccole sigle sindacali, negli ultimi 12 mesi – ripercorre le leggi che regolano lo sciopero nei servizi pubblici essenziali (146/90 e 83/2000), che non fanno però menzione della facoltà del lavoratore di comunicare o meno se intenda scioperare. E sì, perché la questione sollevata dal report ruota intorno agli effetti provocati non da chi manifesta il proprio disagio esercitando il diritto di sciopero (e rimettendoci economicamente per via della trattenuta) ma da effetti a cascata a spese di studenti e famiglie che si potrebbero evitare modificando alcune “regole”.

Per chi non ha letto questi chiari riferimenti e ha parlato del nostro lavoro, i casi sono due: o è accecato o trancia giudizi su cose che non ha neanche letto, e nel secondo caso basterebbe questo a qualificarlo.

Invitiamo i lettori che vogliano farsi un’idea sull’argomento a leggere il report, a partire dalla sintesi pubblicata sul sito (“Pochissimi scioperano, troppe scuole ferme”).