![concorso dsga presto il bando](https://www.tuttoscuola.com/content//uploads/2022/11/handsome-man-white-shirt-partners-together-guy-with-laptop-358x239.jpg)
Sacro il diritto di sciopero, ma va tutelato anche il diritto allo studio
![](https://www.tuttoscuola.com/content//uploads/2019/10/close-up-data-flatlay-1018133-647x380.jpg)
Anche il diritto allo studio degli studenti, come il diritto allo sciopero dei lavoratori, va tutelato non solo a parole ma anche nei fatti, quando invece i fatti, non provocati direttamente dallo sciopero (ma esogeni allo sciopero stesso), possono comprometterlo.
Questa compromissione del diritto allo studio è la denuncia – documentata – di Tuttoscuola, non la compressione del diritto allo sciopero, come qualcuno vorrebbe far credere.
Tuttoscuola continuerà a rendere nota la discrepanza tra gli effetti della proclamazione dello sciopero (e conseguente attuale facoltà di non comunicare preventivamente l’adesione) e l’adesione effettiva allo sciopero.
In proposito, a integrazione dei dati di adesione agli scioperi tra il 26 ottobre 2018 e il 25 ottobre 2019 (media dell’1%) – a cui non hanno mai aderito i sindacati più rappresentativi – riportiamo dalla Funzione Pubblica il dato provvisorio di adesione all’ultimo sciopero nella scuola, quello del 12 novembre 2019, proclamato dall’Anief: 7.016 scioperanti (su 850.639 presenze finora rilevate), pari allo 0,90% del personale scolastico in servizio. Potrebbero alla fine della rilevazione risultare 10 mila, su un milione e 100 mila dipendenti.
È il risultato del libero esercizio del diritto allo sciopero del personale scolastico.
Se ritenevano di avere motivo per scioperare, hanno fatto bene a farlo: i sindacati hanno – per fortuna – tutto il diritto di scioperare, se lo fanno secondo le regole, come normalmente avviene. Un diritto sacrosanto e inviolabile, una conquista della civiltà.
Sarebbe interessante sapere anche, a fronte dei 7.016 scioperanti, in quante classi il 12 novembre scorso non si è fatta lezione (perché il Miur non inizia a rilevarlo?). Perché se fossero molte più dello 0,90% vorrebbe dire che altri fattori, esogeni alla iniziativa presa da quei 7 mila lavoratori che hanno esercitato il loro diritto, hanno inciso, con effetti che sono andati oltre il diritto di sciopero di quei lavoratori, amplificandone le conseguenze. E nella stessa misura in cui sono andati oltre, sono andati a interferire con il diritto allo studio degli studenti, altrettanto sacrosanto e inviolabile: se in una classe non si fa lezione non perché il relativo docente sia in sciopero (fatto legittimo) ma perché i meccanismi a contorno abbiano fatto sì che le famiglie siano state indotte a non mandare a scuola i figli e la scuola non sia stata nelle condizioni di organizzare il servizio, questo non va bene.
Chiunque ponga l’interesse degli studenti davanti a tutto sarà d’accordo. E siamo sicuri che tutti coloro che operano nella scuola pongano sempre l’interesse degli studenti davanti a tutto.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via