Effetti negativi della mancata attuazione dell’art. 39 della Costituzione

La mancata attuazione dell’art. 39 della Costituzione ha consentito il proliferare anche nel mondo della scuola di centinaia di “sindacati” che mancano totalmente dei requisiti previsti, in particolare, dal comma 3 (ordinamenti interni a base democratica).

Ne è la riprova la situazione delle deleghe di iscritti rilevate dall’ARAN per le elezioni delle RSU.

Una cinquantina di sigle sindacali hanno al massimo tre iscritti ciascuna (una trentina uno solo); altre 30 arrivano fino ad avere al massimo otto deleghe.

Come si può pensare che questi micro-sindacati garantiscano una base democratica (come vorrebbe la Costituzione) se non dispongono nemmeno di un numero minimo di iscritti per costituire organi decisionali e rappresentativi?

È del tutto evidente la conduzione personalistica di queste micro organizzazioni che, tuttavia, libere da qualsiasi controllo, possono proclamare scioperi come i sindacati veri, sapendo di poter contare gratuitamente sull’obbligo delle amministrazioni di darne comunicazione al personale e all’utenza.

Poco importa se l’adesione allo sciopero registra uno zero virgola, come è successo anche per quello dell’intera giornata del 12 novembre per il personale scolastico (0,28% di adesioni) proclamato da un sindacato che, secondo le rilevazioni dell’Aran, risulta non avere iscritti.

Come altri micro sindacati ha ottenuto la visibilità che cercava, a spese dell’utenza.

Come al solito, in particolare nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, alcune migliaia di genitori, non conoscendo la decisione degli insegnanti (che si avvalgono del “diritto” di non comunicare preventivamente l’eventuale adesione allo sciopero) si cautelano, trattenendo i figli a casa, con conseguente effetto ultrattivo dello sciopero.

Il disagio ancora una volta è evidente. Un disagio che si potrebbe evitare con l’applicazione dell’art. 39; un’applicazione che non consentirebbe ai “non sindacati” di effettuare incursioni nei servizi pubblici senza averne diritto, con effetti negativi sull’utenza (che nessun cruscotto purtroppo rileva).   

Si può obiettare che il migliaio di persone della scuola che ha scioperato costituisce la prova della natura sindacale di chi lo ha proclamato ottenendo la condivisione delle rivendicazioni presentate.

Sarà così? Ad esempio, se il giorno dello sciopero fosse stato infrasettimanale anziché di venerdì (week end lungo con poca spesa per le ritenute e ritorno a casa per i fuori sede), quanti avrebbero condiviso le rivendicazioni scioperando?

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