Diplomifici: il ddl richiederà non meno di dieci mesi per essere approvato

Lo scorso 6 dicembre il ministro dell’istruzione e del merito Valditara annunciava in un comunicato la predisposizione di un apposito disegno di legge governativo per contrastare il fenomeno dei diplomifici, denunciato quest’estate dai due dossier di Tuttoscuola, dopo i quali aveva tempestivamente promesso iniziative di prevenzione e contrasto. Il ddl avrebbe previsto, ad esempio, “l’adozione del registro e del protocollo elettronico per attestare le presenze degli studenti e impedire la registrazione in data anteriore di iscrizioni, la limitazione numerica alla costituzione delle classi quinte collaterali, l’individuazione del numero minimo di studenti per la costituzione delle classi dei vari anni di corso e l’effettuazione degli esami di idoneità per non più di due anni di corso nello stesso anno scolastico, con previsione di un presidente di commissione d’esame esterno alla scuola”. Da quel comunicato sono trascorsi ormai due mesi, ma del ddl governativo annunciato dal ministro non si hanno ancora notizie. Un ritardo che non può non preoccupare.

Infatti, i disegni di legge governativi, pur avendo una corsia preferenziale, comportano tempi non brevi di trattazione e approvazione. Sul sito del Senato sono pubblicate le statistiche sull’attività legislativa del Parlamento che possono aiutare a stimare i tempi di approvazione dei disegni di legge. Nel 2022 il tempo medio di approvazione dei progetti di legge di iniziativa governativa è stato di 104 giorni al Senato e 213 giorni alla Camera dei deputati, per quelli di natura ordinaria, come potrebbe essere quello sui diplomifici.

317 giorni complessivi equivalgono ad almeno dieci mesi. Se la nuova norma sui diplomifici sarà approvata dopo questo tempo medio, le attuali regole continueranno a valere anche per il prossimo anno scolastico 2024/25, se non addirittura dall’anno dopo (servono infatti anche i decreti di attuazione delle nuove norme). Sarebbe un bel favore agli istituti paritari opachi, che dopo essere finiti sotto i riflettori qualche preoccupazione l’hanno avuta. E magari avrebbero modo di riorganizzare e proteggere il loro business.

Se le cose procedessero con queste tempistiche, solamente dall’anno scolastico 2025/26 (o forse dopo) si avrebbero effetti significativi di contrasto ai diplomifici. Ma è davvero questo che occorre per mettere fine a questa piaga?

Per approfondimenti:

Diplomifici. Il dado è tratto, ora bisogna andare fino in fondo
– “Maturità: boom di diplomi facili
– “Il gran bazar dei diplomifici. I luoghi, il business, le scappatoie”)
– il comunicato di questa estate del Ministero: “In merito all’indagine di Tuttoscuola, via alle ispezioni”

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