Giovani e lavoro, Frassinetti: ‘Dare ai ragazzi opportunità di entrare dalla porta principale’. Aprea (FI): ‘Scuola e lavoro devono divenire luoghi di apprendimento anche informale’

La scuola deve essere il luogo dell’apprendimento (no alla “aziendalizzazione” della scuola, che non ci appartiene), ma ci vuole una connessione con il mondo del lavoro. Non ci sono cose inutili da studiare, se tutto è innestato in un concetto di sapere universale. Ma è anche importante una qualifica per il mondo del lavoro: la riforma della filiera tecnica-professionale vuole collegare gli istituti tecnici e professionali con gli ITS, che finora non hanno avuto l’opportunità di essere considerati dalle famiglie per il loro valore. La legge sugli ITS Academy, approvata al Senato, è ora alla Camera e mi auguro sia presto approvata. Le imprese mutano, è un momento di cambiamento, anche per l’evoluzione tecnologica: dobbiamo dare ai ragazzi l’opportunità di entrare nel mondo produttivo dalla porta principale. Bisogna sventare il pericolo di far studiare tanto i ragazzi senza che poi riescano a trovare un lavoro dignitoso”. Così la sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, intervenuta alla Camera dei deputati durante il convegno “Imprese e scuole in rete sui territori per lo sviluppo e l’occupazione: il ruolo delle Regioni lo scorso 7 maggio. “Tocca alle Istituzioni creare le condizioni per la formazione delle giovani generazioni, ma è la collaborazione con le aziende che farà la differenza“, ha spiegato Valentina Aprea, responsabile scuola di Forza Italia.

“Al nostro tempo non si deve imparare solo attraverso le strutture provenienti da esperienze passate, ma anche e soprattutto attualizzando le necessità emergenti ed essere disposti a lasciare andare vecchi schemi, vecchi presupposti ed essere flessibili di fronte a nuove sfide. In questo senso la scuola – ha detto ancora Aprea -, ma gli stessi posti di lavoro, devono divenire sempre più luoghi di apprendimento informale e non solo formale, certo e routinario perché le persone fin da quando sono giovani hanno bisogno di scoprire, creare risposte alle nuove emergenti circostanze ed imparare a rispondere a queste velocemente e spesso incidentalmente”.

Il convegno è stato l’occasione per annunciare, ancora una volta, la prossima edizione di ExpoTraining, la fiera dedicata al mondo della formazione, del lavoro e della sicurezza che si terrà a Milano i prossimi 28 e 29 ottobre: “Con ExpoTraining –  ha rilanciato la responsabile scuola di Forza Italia – siamo convinti che le Regioni, coadiuvate dalle Istituzioni formative, dalle Università, dai Centri di ricerca e soprattutto dagli ITS Academy possono, più che in passato, svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo industriale, nel trasferimento tecnologico, nella creazione di prototipi e brevetti, fungendo da ponte tra il mondo della ricerca scientifica e tecnologica e il settore produttivo, e contribuendo a creare un ecosistema industriale dinamico e innovativo di cui oggi siamo privi. In questo senso, ExpoTraining intende favorire l’incontro tra tutti gli attori di questo rinascimento territoriale e invitare tutti a presentare in Fiera le Reti orizzontali e verticali già costituite e le tendenze di sviluppo già emerse o emergenti sui territori. In particolare, ci piacerebbe poter far sperimentare ai visitatori (soprattutto se studenti, docenti, dirigenti scolastici e imprenditori) le nuove filiere formative per i nuovi sbocchi occupazionali in modo da appassionarli a scenari futuri di studio e di professionalità. Per queste ragioni, se la qualità dei lavori e dell’inclusione sociale per tutti sono il problema del futuro, la qualità delle filiere tecnologico professionali, degli ITS Academy e di Campus ben organizzati sotto la regia delle Regioni sono adesso parte significativa della soluzione del problema. E’ nostro auspicio che all’edizione 2024 di ExpoTraining le Regioni, gli ITS Academy, la Formazione professionale, l’Università e la ricerca, ma soprattutto le Imprese presentino i partenariati attivati sui territori, i soggetti coinvolti nelle attività di formazione e gli investimenti messi in campo per accompagnare e realizzare con successo la twin transition (ecologica e digitale) in Italia ed in Europa”. 

Non solo rapporto tra scuola, aziende e territorio. Nel corso del convegno dello scorso 7 maggio alla Camera si è parlato anche di sicurezza: “Ci dobbiamo domandare il perché in un determinato momento accadono le morti sul lavoro – ha detto Carlo Barberis, presidente di ExpoTraining -. Ieri altri cinque padri di famiglia non sono tornati a casa. Questi signori si sono alzati molto probabilmente alle sei e mezza, alle sette al mattino. Hanno timbrato alle otto e pensavano, quando erano le sei, di tornare a casa e vedere i loro figli, le loro mogli. Questo purtroppo non è accaduto. Ma è accaduto per quale ragione? Perché forse mancavano le maschere per l’incidente di ieri? Forse era la prima volta che scendevano in quei sotterranei? No, non credo proprio. Allora oggi si parla spesso di subappalti, di responsabilità di imprese o datori di lavoro, di formazione, di ispettori del lavoro certo, tutti aspetti da considerare. Ma io voglio parlare insistere su un altro concetto che va oltre a questo e che riguarda la percezione del rischio. Le persone che sono scese ieri non hanno avuto la percezione di quello che gli stava succedendo. Dunque non è una casualità, ma bensì è una forma di addestramento. I corpi speciali, alcuni corpi speciali militari, hanno proprio nel loro protocollo di insegnamento dei capitoli che riguardano la percezione del rischio, che permette di capire quando è ora di muoversi oppure no. Allora, se noi oggi andiamo sostanzialmente a creare una cultura sulla percezione del rischio, diamo una risposta profonda a questo sistema. Oggi noi stiamo curando il tumore con l’aspirina e non possiamo permettercelo. Noi dobbiamo andare nel centro del problema”.

 

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