Campagna elettorale/1. La caccia al voto degli insegnanti

Dopo un iniziale silenzio, che abbiamo definito assordante, le forze politiche si sono lanciate, quale più quale meno, in una sarabanda di proposte, di evidente sapore elettorale, che hanno in comune soprattutto due elementi: il costo spropositato e la difficile realizzabilità, come Tuttoscuola ha mostrato in una serie di interventi, ripresi dalla stampa nazionale e dai siti, compresi quelli dei sindacati della scuola. Ecco la nostra infografica che riepiloga le principali proposte (oltre quaranta).

Proposte da “libro dei sogni”, come le abbiamo definite, rivolte prioritariamente e quasi esclusivamente agli insegnanti (che votano) e quasi mai agli studenti, che votano in pochi, solo i diciottenni, ai quali peraltro in questi ultimi giorni alcuni politici hanno avuto l’idea di rivolgersi tramite TikTok, il social preferito dai giovanissimi. Mirabilia di una campagna elettorale alla ricerca dell’ultimo voto, operazione nella quale sono impegnati tutti i singoli partiti, anche quelli che fanno parte della stessa coalizione, perché dall’esito del voto dipenderà – come nel caso del Centro-destra, dato per favorito, ma anche in qualunque altra ipotesi governativa – il maggiore o minore peso di ciascuno di essi all’interno del futuro esecutivo.

Il caso esemplare è quello dell’aumento dello stipendio degli insegnanti, chiesto da tutti ma non collegato alla differenziazione delle figure e delle retribuzioni, insomma a una vera carriera. Su questo i partiti (quasi tutti), dopo aver votato la legge 29 giugno 2022 n. 79, e i sindacati (tutti) appaiono unanimi nello sparare a zero contro il pur timidissimo tentativo del governo Draghi di inserire un elemento di differenziazione – peraltro solo economica – tramite la figura del docente “esperto”. Un caso di scuola, quest’ultimo, di come un’occasione di introdurre – grazie alla richiesta dell’Europa – una imprescindibile quanto osteggiata innovazione abbia prodotto un esito deludente che va inopinatamente a rafforzare la posizione di chi vi si oppone.

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