Pensione integrativa, Pino Turi: ‘Informare su un’opportunità positiva e utile’

Previdenza integrativa: conoscere di cosa stiamo parlando sta diventando sempre più importante, ma i diffidenti sono ancora tanti. Per aiutare a capirne di più, Tuttoscuola intervista Pino Turi, segretario di Uil Scuola. 

Nel testo dell’accordo quadro dei contratti per il pubblico impiego sottoscritto lo scorso 30 novembre, leggiamo che il “Governo si impegna a […] sostenere lo sviluppo della previdenza complementare”. In che modo i sindacati garantiranno che questo punto venga rispettato?
“È uno degli aspetti innovativi dell’accordo con il Governo i cui contenuti sono tutti da scoprire in funzione dei supporti normativi in termini di  benefit e defiscalizzazione che saranno definiti nella legge di Bilancio del prossimo anno e che varranno per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati.

In un suo recente intervento ha proposto di destinare la trattenuta Enam alla pensione integrativa. Per quale motivo?
“La UIL Scuola, in un recente passato ha promosso la raccolta di firme per fare venire meno l’obbligatorietà della trattenuta ENAM dopo che l’Ente è stato soppresso ed assorbito nel calderone dell’INPS . Si tratta di una vera e propria tassa, iniqua, che proponiamo – nell’ambito del rinnovo del CCNL – di destinare volontariamente al Fondo di previdenza complementare del personale della scuola”.

La proposta di Uil Scuola tiene conto dell’importanza della pensione integrativa la cui gestione dei fondi è affidata attualmente a Fondo Espero, al quale aderisce meno del 9% degli aventi diritto. Quali i motivi della scarsa adesione ?
“Da sempre, la UIL Scuola è consapevole che la previdenza sia un modo per garantirsi una vecchiaia dignitosa, per cui bisogna pensarci quando si è in grado di farlo. Dopo la riforma delle pensioni, non si tratta più di costruire una posizione economica migliore, ma di una vera e propria esigenza, per adeguare un assegno pensionistico insufficiente. Una delle cause di scarsa adesione è dovuta all’anzianità del personale della scuola  e ciò mi fa pensare che non si rilevi quel bisogno che, invece, è sentito dai giovani assunti”.

In base a cosa sono indotte le scelte del personale della scuola? Razionalità o suggestione? Imitazione o paura?
“Irrazionalità semmai, e una sommatoria di tutte le ragioni già dette, a cui si aggiunge una cattiva informazione e un clima di sfiducia generale: ciò induce a non iscriversi al Fondo, anche se oramai, dopo 17 anni dalla sua costituzione,  ha dato dimostrazione di efficienza e convenienza positiva. L’altro motivo di incertezza è dovuto dalla trasformazione del TFS in TFR. Per questo è opportuno trovare formule innovative nell’ambito del rinnovo contrattuale”.

Quali le possibili strategie per elevare l’educazione previdenziale (e finanziaria) del personale della scuola?
“È un annoso problema che dovrebbe risolvere la scuola adeguando i propri programmi”.

Cosa può fare l’organizzazione sindacale per convincere gli incerti?
“La UIL Scuola non deve convincere nessuno, ma deve correttamente informare di una opportunità positiva ed utile, svolgendo l’opera di supplenza di educazione finanziaria”.