TreeLLLe: ‘Siamo pochi, i soliti…’

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Siamo pochi, magari buoni, ma pochi”… Così, frugando con gli occhi nell’aula magna semivuota  della Luiss, Attilio Oliva, presidente di Treellle, ha iniziato il suo intervento di presentazione del Quaderno n. 15 realizzato dalla sua organizzazione, una corposa ricerca di circa 200 pagine intitolata “Il coraggio di ripensare la scuola”.

In effetti erano pochi i dirigenti scolastici e i docenti presenti in sala (e, questa volta, anche i giornalisti), mentre non mancavano alcuni esperti e ricercatori, volti noti, “i soliti…”. Perché? Si è chiesto Oliva. Un’ipotesi, da verificare, è che qualcuno abbia preferito seguire l’evento in streaming (giunto ormai a buoni livelli di resa tecnica) anziché sfidare il traffico di Roma e la difficoltà di trovare un parcheggio, ma è un fatto che la partecipazione degli insegnanti ai convegni che parlano della scuola e del loro destino si è rarefatta da tempo, con e senza streaming. E così l’attenzione dell’opinione pubblica, come mostra la sempre più scarsa presenza delle tematiche educative (esclusa la cronaca) nella grande stampa e negli altri media.

Il fatto è che il “ceto politico pensa ad altro”, riflette Oliva, e il tema della scuola non è all’ordine del giorno, anche se a parole tutti, i politici per primi, dicono di tenerlo nella più alta considerazione. Salvo poi trarsi indietro di fronte alla sfida più impegnativa, quella della definizione di un piano strategico di medio-lungo periodo, il più possibile condiviso sul piano sociale e politico, volto a rinnovare e rilanciare la scuola. Treellle ha provato, con questo Quaderno, a lanciare alcune idee (come ha fatto ripetutamente anche Tuttoscuola negli scorsi anni), come si vede anche nella dettagliata cronaca della presentazione fatta da tuttoscuola.com (https://www.tuttoscuola.com/il-coraggio-di-ripensare-la-scuola-le-proposte-di-treellle/ ), ma il “ceto politico”, a partire dalla maggioranza che sostiene l’attuale governo, appare del tutto impreparato a recepirle, affaccendato com’è su problematiche di breve termine, come non sono certamente quelle scolastiche.

Non vorremmo dover condividere il pessimismo dello storico ed editorialista Ernesto Galli della Loggia che, a conclusione di un complesso articolo intitolato “Quattro proposte alle élite” (Corriere della Sera, 11 aprile) dopo aver messo il rilancio della qualità e della serietà della scuola al primo posto tra le sue quattro proposte, conclude il suo ragionamento così: “Il lettore può comunque essere sicuro che cadranno assolutamente nel vuoto”.  Speriamo vivamente che, prima o poi, i fatti gli diano torto. Ma devono essere fatti nuovi, che non appaiono purtroppo all’orizzonte (non incoraggiante per tanti motivi) del nostro Paese.