Obbligo del rilevatore di impronte: i costi per le scuole

Obbligo del rilevatore di impronte/2

L’intervento di installazione di sistemi di riconoscimento biometrico basati sulla scansione delle impronte digitali – ha dichiarato l’on. Toccafondi, molto critico verso il ddl Concretezza – coinvolgerebbe circa 57 mila edifici, dove lavorano quasi 7 mila presidi, comportando una ingente spesa economica. Eppure – continua Toccafondi – nel corso degli ultimi anni tutti i governi hanno chiesto ai dirigenti scolastici sempre più lavoro, maggiori responsabilità, tante sedi da gestire, più scuole da controllare e quindi migliaia di ragazzi da ascoltare, valorizzare e valutare. Dunque, di tutto aveva bisogno la scuola italiana, di tutto avevano bisogno i dirigenti scolastici tranne che delle impronte digitali”.

Il presidente dell’Andis Paolino Marotta ha ricordato che “7.000 dirigenti scolastici in servizio devono garantire la loro presenza nei 43.000 plessi scolastici, devono curare i rapporti con altre scuole all’interno delle reti istituzionali a cui aderiscono, devono intrattenere relazioni con Enti Locali, ASL, Uffici Territoriali dell’Amministrazione scolastica, Ordini professionali, Associazioni territoriali”. E conclude: “Siamo di fronte ad  una inutile mortificazione della dirigenza scolastica, ad un provvedimento di evidente illogicità, pensato da chi forse non conosce il Contratto Nazionale per l’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca né il lavoro che svolgono quotidianamente i presidi in Italia”.

L’installazione delle apparecchiature per il controllo biometrico delle impronte digitali riguarderebbe soprattutto il personale Ata, collaboratori scolastici in primis, presenti in tutte le sedi scolastiche.

E proprio per il controllo di questo personale, secondo il ddl governativo, le apparecchiature sarebbero in carico alle scuole, con costi non indifferenti.

Considerato che le 57 mila scuole di cui parla l’on. Toccafondi sono inseriti in 40.151 edifici, è in questi ultimi che dovrebbero essere installati i verificatori biometrici per il controllo di tutto il personale Ata, prima ancora del controllo dei dirigenti scolastici.

Quanto costa un buon verificatore biometrico, IVA compresa? Circa 536 euro.

21,5 milioni di euro che le scuole dovrebbero reperire dai loro magri bilanci, anziché destinarli ad acquisti di strumentazioni didattiche.

L’effetto indotto dai furbetti del cartellino penalizzerebbe anche la scuola.