Tarsu. Ma i Comuni battono cassa per 200 milioni di arretrati

Il Senato sarà chiamato a breve – legge finanziaria e tenuta di Governo permettendo – a discutere il ddl Bersani-ter, approvato dalla Camera, che tratta di alcune questioni della scuola, compresa quella della rimozione, dai bilanci delle scuole, della tassa comunale per la rimozione dei rifiuti solidi (Tarsu).
L’ANCI ha già espresso una valutazione positiva per l’approvazione dell’emendamento relativo alla TARSU delle scuole statali, che dovrebbe porre fine al contenzioso con le scuole e assicurare la certezza dell’introito, ma in una lettera al Ministro Fioroni il suo Presidente, Leonardo Domenici, chiede però che, nei successivi passaggi parlamentari del disegno di legge, oppure della legge Finanziaria 2008, sia inserita una disposizione che risolva definitivamente la questione anche per il pregresso, attribuendo ai Comuni l’intera somma spettante.
In particolare, l’emendamento relativo alla TARSU delle scuole statali, approvato alla Camera, prevede, a decorrere dal 2008, la corresponsione da parte del Ministero dell’istruzione, direttamente ai Comuni, della somma concordata in sede di Conferenza Stato-Città nel 2001 valutata in 38,734 milioni di euro. “L’emendamento – scrive Domenici nella lettera al Ministro – consentirà ai Comuni, nella fase a regime, di incassare direttamente le somme spettanti. Rimane invece ancora in sospeso il rimborso relativo agli anni pregressi – denuncia il Presidente dell’ANCI – dal momento che l’erogazione della cifra concordata nel 2001, tranne che per due annualità, è avvenuta solo parzialmente. Ciò – conclude Domenici – sta arrecando gravi disagi ai Comuni, trattandosi di somme già iscritte nei bilanci, e che ormai ammontano, in totale, a circa 200 milioni di euro“. Da qui la richiesta dell’ANCI di una disposizione con la quale risolvere in maniera definitiva la questione anche per il pregresso.