Sanatoria per candidati bocciati: ricorrete e sarete salvati…

Tuttoscuola, come altre testate, ha riportato una lettera di un vincitore dell’ultimo concorso a dirigente scolastico in cui evidenziava l’illogicità e l’ingiustizia di due emendamenti al decreto-legge “Milleproroghe” che intendono recuperare, attraverso un corso intensivo, i candidati bocciati a quel concorso. “Il merito di essere bocciati” era il titolo di quella lettera di denuncia.

Gli emendamenti in questione, 5.20 e 5.21, presentati da gruppi di senatori di maggioranza, prevedono che il recupero dei candidati bocciati al concorso DS valga per coloro che abbiano partecipato almeno alla prova scritta (partecipato non vuol dire anche superato), purché:

a) abbiano un contenzioso giurisdizionale in atto per mancato superamento della prova scritta del predetto concorso ovvero abbiano superato la prova scritta e la prova orale dopo essere stati ammessi a seguito di un provvedimento giurisdizionale cautelare, successivamente caducato;

b) abbiano un contenzioso giurisdizionale in atto per mancato superamento della prova orale del predetto concorso.

Si tratta, come si può capire, di candidati bocciati alle varie fasi concorsuali, ma che hanno impugnato l’esclusione, ritenendola, per vari motivi, immeritata, ma che, se l’emendamento sarà approvato, dopo il corso intensivo saranno inseriti nelle graduatorie di merito del concorso, entrando in ruolo per scorrimento delle graduatorie.

La sorprendente motivazione, addotta dai presentatori dell’emendamento, è questa: per prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al predetto concorso.

È ipocrita l’affermazione “per prevenire ripercussioni dei possibili esiti dei contenziosi pendenti”, perché proprio questa specie di sanatoria che mortifica il merito afferma il malsano principio che varrà sempre la pena impugnare l’esclusione in un concorso, anche se meritata.

Prima o poi, soprattutto se si è in molti e ben organizzati a impugnare l’esclusione, ci sarà sempre qualche parlamentare a salvare i candidati bocciati: non è un atto per prevenire, dunque, bensì, di fatto un incentivo a ricorrere, sempre e comunque.

Dal Parlamento ci si aspetterebbe un contributo ben diverso al miglioramento qualitativo del sistema di istruzione.

Domanda impertinente: il merito nella scuola è un principio che vale solo per il ministro Valditara che lo ha adottato o vale anche per la maggioranza che sostiene il Governo?

Altra domanda (questa rivolta al Ministero dell’istruzione e del merito): che fine ha fatto il nuovo concorso per dirigenti scolastici (al quale potrebbero partecipare i ricorrenti, al limite con ammissione diretta all’orale – su questo potrebbero attivarsi i parlamentari – qualora il loro ricorso fosse giudicato con un “fumus” di fondatezza)? O, nonostante la grave carenza di dirigenti, si sta aspettando per mettere in ruolo i ricorrenti?

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