Riforma Moratti/1: il passaggio stretto delle Regioni

I tempi per l’avvio parziale della riforma Moratti sin dal prossimo anno scolastico si fanno sempre più stretti.
Il parere della Conferenza unificata Stato, Regioni e Città, necessario prima della presentazione in Parlamento del ddl governativo, è slittato di una settimana. L’allungamento dei tempi è stato chiesto dalle Regioni che starebbero per raggiungere un accordo per la presentazione di un documento unitario sul provvedimento di riforma. Secondo Adriana Buffardi, coordinatrice degli assessori all’istruzione in seno alla Conferenza, “la discussione aperta tra i presidenti regionali ha mostrato una larga convergenza di posizioni rispetto ad alcune criticità del provvedimento Moratti”. Un primo testo in 12 punti, consegnato il 28 febbraio dai rappresentanti regionali al ministro, chiede innanzitutto il rispetto del nuovo titolo V della Costituzione, che secondo le Regioni implica ad esempio che esse siano ascoltate prima del varo dei provvedimenti del Governo.
Il testo entra poi nel merito delle questioni, avanzando interrogativi e richiedendo correzioni.
In settimana dovrebbe svolgersi un incontro con il ministro Moratti dal quale emergerà la disponibilità o meno del Governo all’accoglimento delle modifiche richieste da tutte le Regioni. In caso di disco verde il testo definitivo del disegno di legge Moratti potrebbe essere approvato già nel Consiglio dei ministri di giovedì 7 marzo o al più tardi in quello della settimana successiva.