Riforma da settembre: 6 mesi per la formazione/1: i numeri

La bomba ad orologeria è innescata, e il conto alla rovescia è ormai iniziato. Tra 6 mesi, vacanze comprese, oltre 600.000 tra dirigenti e docenti del primo ciclo, cui andrebbero aggiunti 150.000 ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), saranno coinvolti nell’attuazione della riforma.
I docenti e i dirigenti delle scuole interessate (oltre 7.500) saranno chiamati ad applicare i nuovi programmi allegati al decreto legislativo n. 59/2004 (vedi tabella), e dovranno essere adeguatamente informati e formati. Alla formazione dei docenti, in particolare, è dedicato l’ultimo fascicolo, monografico, degli “Annali dell’Istruzione”.
Il decreto, e la successiva circolare n. 29, non lasciano dubbi: tutti i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, e quelli del primo anno della scuola secondaria di primo grado (ma in pratica tutti, data la struttura delle cattedre e degli orari), dovranno fare i conti con le “Indicazioni nazionali”, gli OSA (Obiettivi Specifici di Apprendimento), le UA (Unità di apprendimento, gli OF (Obiettivi Formativi), i PSP (Piani di Studio Personalizzati), il Portfolio, e insomma con tutto il corposo pacchetto di novità contenute non tanto, o non solo, nel decreto quanto negli allegati. Questi, sia pure a titolo provvisorio (in attesa dei Regolamenti previsti dalla legge 53), costituiscono infatti il nuovo quadro di riferimento per le scuole e per l’attività didattica dei docenti.
Le scarse disponibilità finanziarie e i tempi ristretti a disposizione lasciano molti dubbi sulla efficacia e sulla profondità dell’interventi di formazione, che dovrebbero contribuire a risolvere i nodi problematici della riforma (cos’è il portfolio, il ruolo del tutor, i modelli organizzativi, le nuove procedure di valutazione, etc.).