Nuove Indicazioni Nazionali/1. Quali?

Da giorni non si parla d’altro. Il Governo vuole mettere mano al documento cardine della scuola. In un’ampia intervista rilasciata al quotidiano il Giornale, una cui sintesi si legge in questo servizio del sito di Tuttoscuola, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha anticipato le principali modifiche che saranno apportate alle vigenti Indicazioni Nazionali per le scuole del primo ciclo a partire dall’anno scolastico 2026/2027.

Belle parole. In concreto?”. Chiede il giornalista. “Tutto e un po’ di tutto?”. E poi: “Possiamo dire che quella che si prepara sarà una scuola più sovranista? (“Ma no, niente slogan facili” risponde il Ministro).

Beh, se si voleva avviare un serio e ampio dibattito pubblico – come è doveroso per una questione così cruciale – non è questo il modo. Non con un breve dialogo con un giornalista, o in Cinque minuti dopo il tg, e neanche con un editoriale. Tanto meno con qualche tweet. Qualsiasi giudizio, ogni ragionamento che possa nascere da un confronto civile e costruttivo su qualcosa che – ribadiamolo – incide sul cuore del sistema educativo italiano, deve basarsi su un progetto chiaro e definito, declinato in tutte le sue forme, che possa essere analizzato, approfondito e soppesato da tutti. Insegnanti, studenti, famiglie, esperti e tutti gli stakeholders. Un documento pubblico. Nessuna asimmetria informativa tra chi ha pensato e scritto le nuove Indicazioni e chi è chiamato a farsi un’idea. Alcuni dei quali già si avventurano, discutibilmente, in improvvisati e prematuri giudizi pro o contro (non si sa bene cosa). Se il documento integrale non è pronto, ci vorrebbe almeno una sintesi organica, oppure un’introduzione argomentata, delle linee guida. Altrimenti si poteva aspettare a parlarne.

Questa la nostra opinione. Facciamo comunque una cronaca di quanto ad oggi noto, nella convinzione – peraltro condivisa dallo stesso ministro Valditara che l’ha affermata pubblicamente, e gli crediamo – che la revisione delle Indicazioni Nazionali richieda un dialogo approfondito con tutti gli attori della scuola, dalla base al vertice. E vediamo se il Ministero pubblicherà a breve un documento preliminare o delle linee guida per avviare nel modo giusto un vero dibattito pubblico strutturato.

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