Riapertura a settembre, i risultati del sondaggio di Regione Lombardia

Sono 24.800 i partecipanti alla consultazione “Scuola, riapertura a settembre: quali priorità, quali timori?” promossa da Regione Lombardia tra l’inizio dell’estate e il 10 settembre. A volersi ‘raccontare’ sono state soprattutto le famiglie: 15.914 i genitori/parenti (64,1%), 5.611 insegnanti/personale non docente (il 22,6%); 2.895 gli alunni/e (l’11,6%), 380 i dirigenti scolastici (1,5%). Dati in linea con i canali di diffusione del sondaggio, veicolato principalmente dai profili social di Regione Lombardia.

Tre le domande, sulle priorità su cui intervenire; i timori per il nuovo anno; sui cambiamenti auspicati. Per ciascuna era possibile selezionare più di una risposta.

Le 124.700 risposte vedono anzitutto la fermissima richiesta di “garantire le lezioni in presenza per il maggior numero possibile di alunni, intervenendo su orari e trasporti”, da 18.344 partecipanti. Quasi 10 mila persone chiedono di “promuovere una campagna di monitoraggi periodici nelle scuole, ad esempio con test molecolari salivari”. Altrettanti (9.938) di “Incentivare le vaccinazioni di studenti e docenti con misure straordinarie”. Meno forte l’esigenza di “Migliorare la qualità della DAD come integrazione delle lezioni in presenza” (4.374).

Tra i timori prevale quello di “Una nuova, lunga, sospensione delle lezioni in presenza” (13.994 risposte); poi nuove restrizioni su spostamenti e relazioni sociali (9.815); 9.600 temono “Sospensioni brevi ma frequenti delle lezioni”, in coda “focolai diffusi soprattutto nelle scuole”.

Quanto ai cambiamenti auspicati, spicca “Una maggiore continuità didattica, favorendo la permanenza degli insegnanti per l’intero ciclo scolastico”: la sollecitano in 16.780. Ben 10.284 indicazioni per “una didattica più personalizzata, a partire dalle capacità/difficoltà del singolo”; 7.101 persone punterebbero su un potenziamento delle dotazioni tecnologiche della propria scuola per migliorare la didattica, altre 6.531 su “Una nuova didattica integrata in cui il digitale supporta di più anche le lezioni in presenza”.

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