Progetti PNRR su divari territoriali: il supporto di Cisl-Invalsi-Tuttoscuola

Sono 3.198 gli Istituti scolastici beneficiari della prima tranche di risorse (500 milioni, importo medio per scuola 156 mila euro) del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali che andrà avanti fino al 2026 (con un finanziamento complessivo di 1,5 miliardi). Il piano è rivolto agli studenti nella fascia 12-18 anni.
Sono risorse fondamentali per il contrasto alla povertà educativa che affligge ampi strati del nostro sistema di istruzione. Un’occasione irripetibile.
Quali sono i principali fattori di successo? Buone idee e regole di gestione non troppo rigide e burocratiche, prima di tutto.
Può apparire strano, ma l’esperienza dei PON suggerisce che assumono un rilievo fondamentale i criteri di gestione amministrativa e di spesa (rendicontazione, spese ammissibili, etc) che il Ministero dell’istruzione indicherà: potrà scegliere di privilegiare i risultati e la qualità dei progetti, mettendo in condizione le scuole di gestirli con flessibilità; oppure di imbrigliare la gestione con parametri rigidi e fuori mercato e appesantimenti burocratici, come per i progetti PON (Il progettificio Scuola. Quei fondi a pioggia che non torneranno più).
Nel secondo caso potrebbe accadere (anzi accadrà, ed è opinione diffusa) qualcosa di inconcepibile: molte scuole, che si sono viste assegnare i fondi “a loro insaputa”, rinunceranno ai finanziamenti, restituendoli. Preferiranno quindi restare con le loro difficoltà piuttosto che vedersi costrette a gestire progetti con regole che non tengono conto del valore dei servizi richiesti, o che nel migliore dei casi costringono a funambolismi per rimanere dentro a parametri fuori mercato (accentuazione delle ore di progettazione, bandi di gara “last minute” e così via), che sottraggono tempo, energie e “pensiero” alla qualità dei progetti pur di rientrare – formalmente – in quelle rigide prescrizioni (solo apparentemente “garanti” del rispetto delle norme contabili, ma che in realtà finiscono con trasformarsi in “istigazione” a trovare complesse e artefatte soluzioni pur di stare dentro a direttive buone forse sulla carta ma che non tengono conto della realtà di chi deve realizzare un risultato efficace: la più classica eterogenesi dei fini). Regole che inoltre quasi sempre impediscono il coinvolgimento di soggetti qualificati in grado di apportare qualità, impossibilitati a stare dentro a parametri fuori mercato. La restituzione dei fondi sarebbe paradossale. Una sconfitta cocente e insopportabile per il sistema di istruzione e per il sistema Paese.
 
Ad oggi il Ministero dell’istruzione non si è pronunciato sui criteri di gestione amministrativa e rendicontazione e sulle spese ammissibili. E’ molto delicata quindi la decisione che verrà presa.
 
Nel pieno rispetto delle regole amministrative e contabili, che non può essere in discussione e che va perseguito anche con approfonditi controlli a campione e sanzioni severe, vanno lasciati alle scuole margini di flessibilità gestionale che si coniughino con l’efficacia dei progetti e l’orientamento ai risultati attesi. Questi fondi non torneranno più (e sono in buona parte a debito), ricordiamolo.
La cornice di regole e processi non burocratici è dunque importante, ma la vera differenza la faranno la qualità delle idee dei progetti e degli strumenti di analisi di cui le scuole si doteranno per orientarli.
Un contributo utile in queste direzioni intende darlo l’iniziativa promossa dalla Cisl Scuola, che ha coinvolto anche Invalsi e Tuttoscuola, intitolata “PNRR – Riduzione dei divari territoriali”.
Il corso, articolato in cinque incontri e completamente gratuito, si svolge in modalità on line a partire da venerdì 30 settembre.
A chi intende partecipare è richiesta una pre-registrazione, effettuabile attraverso un link di volta in volta segnalato. A chi si registra viene spedita una mail contenente le indicazioni per partecipare alla riunione.
In allegato il programma completo del corso e il link per partecipare al 1° incontro, che ha per tema “Lo scenario” (interventi di Ivana Barbacci, Sabrina Boarelli, Roberto Ricci).
L’Invalsi spiegherà come può fornire un valido aiuto per monitorare le azioni intraprese e per individuare rapidamente i potenziali destinatari delle misure progettate dalle singole scuole, già a partire dall’anno scolastico 2022-23 (ne parla diffusamente il presidente Invalsi Roberto Ricci in un articolo nel numero di settembre della rivista Tuttoscuola). Il tutto in connessione con gli strumenti previsti dal SNV (si veda notizia su “SNV: come dotarsi di strumenti di miglioramento efficaci e gestire al meglio i progetti PNRR”).
Verranno poi presentate a cura di Tuttoscuola quattro esperienze e modelli di successo per il contrasto alla dispersione scolastica:
 
• Il Service Learning (relatore Italo Fiorin), 10 ottobre – ore 15
• Una scuola creativa e coinvolgente con il Digitale (relatrice Stefania Strignano), 10 ottobre – ore 16
• Il Modello DADA, Didattiche per ambienti di apprendimento (relatore Ottavio Fattorini), 11 ottobre – ore 15
• Una nuova alleanza educativa: la scuola della fiducia e del dialogo (relatore Marco Braghero), 11 ottobre – ore 16
 
Tuttoscuola offrirà supporto, nei limiti del possibile, a chi vorrà saperne di più per l’eventuale implementazione di progetti.
 
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