Prof sospesa a Palermo: un incontro per chiarirsi. E la sospensione?

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La professoressa Rosa Maria Dell’Aira – 63 anni e insegnante di italiano da quaranta – sospesa dall’insegnamento per 15 giorni da parte dell’ufficio scolastico provinciale di Palermo per omessa vigilanza con una operazione anomala e discutibile (si vedano in proposito le successive notizie), ha raccontato che essa è il risultato dell’elaborazione dei ragazzi: “si era parlato di diritti umani e nella loro elaborazione hanno fatto l’associazione tra il decreto sicurezza e la lesione dei diritti umani”. Ha spiegato che il suo lavoro di insegnante consiste nel “modificare il libero convincimento laddove possa essere offensivo, denigratorio o osceno”, ma non quello di reprimere le opinioni: “Il mio modus operandi è cercare che i ragazzi si formino un pensiero libero, critico, che siano attenti ai fatti della realtà e che imparino a ragionare e a pensare. Che si formino delle opinioni” (https://www.ilpost.it/2019/05/17/storia-insegnante-sospesa-palermo-slide-salvini/).

Ed ha aggiunto: “ho dedicato la mia vita alla scuola e ai ragazzi. Essere allontanata dalla scuola mi ferisce”.

Matteo Salvini per parte sua, dopo aver definito “demenziale” il paragone tra il decreto sicurezza e le leggi razziali del 1938, ha fatto sapere che “giovedì prossimo sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci”, e che in quell’occasione “ci sarà anche modo di incontrare la professoressa Rosa Maria Dell’Aria, che mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola, e gli studenti di quella scuola” per spiegare “cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista”.

Il ministro dell’istruzione Marco Bussetti ha dichiarato: “Penso che Salvini abbia dimostrato ancora una volta grande attenzione e grande sensibilità e spero di essere con lui quando incontrerà la docente. Voglio incontrarla anch’io”.

La professoressa – che il prossimo anno andrà in pensione – si è dichiarata disponibile all’incontro, una decisione che appare saggia e contribuisce in notevole misura a bloccare la ulteriore strumentalizzazione della questione da parte di chi è interessato non al confronto ma allo scontro.

Ma la sospensione resterà in vigore o verrà revocata?