Omaggio a Sergio Mattarella

Quando Sergio Mattarella fu eletto Presidente della Repubblica, sette anni fa, Tuttoscuola scrisse che si trattava di una buona notizia perché a ricoprire l’alto incarico era stato chiamato (con una vasta maggioranza di quasi due terzi degli elettori), e la stima di tutti, “un amico della scuola”.

Ora che è giunto al termine del suo mandato, ed è tempo di bilanci, non possiamo che confermare quel giudizio perché nel corso di un settennato tormentato dal punto di vista politico (cinque governi, sei ministri dell’Istruzione) Mattarella non ha mai fatto mancare la sua vigile attenzione per la vita e per il futuro della scuola, come si è visto anno dopo anno in occasione dell’inaugurazione degli anni scolastici, gli ultimi due a Vo’ Euganeo (2020), e Pizzo Calabro (2021).

Il discorso tenuto a Pizzo riflette bene la sua visione del ruolo proattivo della scuola. Rivolgendosi ai giovani (ma pensando ai decisori politici) Mattarella ha affermato che “la scuola non è un capitolo accessorio, bensì è assolutamente centrale in un Piano di ripartenza. Le conoscenze e la cultura delle giovani generazioni costituiscono il volano migliore per il domani di tutti noi”.

I giovani, ha aggiunto, mostrano di essere consapevoli di questo loro ruolo, e lo stanno dimostrando con il loro impegno nella lotta contro il virus: “Non di rado in famiglia sono stati proprio i giovani a spiegare le buone ragioni dell’immunizzazione, a rompere gli indugi e a fare per primi il vaccino, anche quando i genitori tentennavano. Volevano uscire da casa i ragazzi, tornare con gli amici e così hanno aiutato tutta la società”. E ancora: “Guardare l’esuberanza dei nostri ragazzi, specchiarsi nella loro speranza, trasmette coraggio agli insegnanti, alle famiglie, a tutti noi”. Sono i giovani a indicare “da che parte sta il desiderio di libertà, di vivere la propria vita con gli altri, rispettandoli”.

Ora Sergio Mattarella potrà “riposarsi” (a meno di colpi di scena, che non sono mai da escludere nella politica italiana, ossia che venga pregato dai partiti di rimanere al Colle), come ha detto agli alunni di una scuola primaria di Roma, ma noi gli auguriamo, e ci auguriamo, che la sua lezione di saggezza, rigore e amore per la scuola venga raccolta dal suo successore.

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