Nuove tensioni nella maggioranza, anche sulla scuola, ma si va avanti

Un giorno sì e l’altro no, come si nota scorrendo giornali e media di queste tormentate settimane post elezioni europee del 26 maggio, la salute dell’attuale governo giallo-verde viene data per precaria, salvo poi registrare, il giorno dopo, l’intenzione dei due partner di continuare a governare insieme “per altri quattro anni”.

Le ragioni di scontro sono frequenti: l’ultima, la più clamorosa perché si è tradotta in una spaccatura della maggioranza in Parlamento, ha riguardato il salvataggio di ‘Radio Radicale’, contro il quale il M5S ha votato trovandosi completamente isolato. “È una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini”, è stato il commento di Luigi Di Maio, che però non ha tratto dall’episodio conseguenze politiche, forse rendendosi conto dell’impopolarità di una misura volta a spegnere una voce magari critica (è anche l’organo del Partito radicale) ma universalmente considerata utile, libera e mai faziosa.

La Lega invece ha ben compreso questo aspetto e con il deputato Massimiliano Capitanio ha preso una posizione di apertura duttile alla radio che fu di Massimo Bordin, scomparso due mesi fa tra il generale compianto: “Noi siamo andati avanti sulla nostra linea, non è un finanziamento pubblico ma la prosecuzione di un servizio che va regolamentato”.

Più in generale Matteo Salvini, dopo l’esito per lui trionfale delle elezioni europee, punta su un’accelerazione dell’azione di governo mantenendo l’attuale formula e mostrando grande sicurezza. Al termine di una riunione con i ministri della Lega Bussetti, Fontana, Centinaio, Stefani, Bongiorno, e il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, svoltasi sul terrazzo nella sua abitazione romana, Salvini ha postato su Instagram una foto di gruppo e un commento che richiama in almeno tre punti l’importanza (anche elettorale?) di tematiche che toccano il mondo dell’educazione. Scrive Salvini, tra l’altro: “abbiamo messo a punto le nostre proposte sulla riforma della scuola e università (65.000 insegnanti precari avranno finalmente una cattedra definitiva), sul sostegno ai disabili (aumento delle pensioni di invalidità e riconoscimento della Lingua dei Segni), (…) sull’approvazione dell’Autonomia per rendere l’Italia un Paese più moderno, efficiente e responsabile”.

Sui precari e ancor più sull’autonomia il M5S ha già sollevato obiezioni, ma il leader della Lega sembra deciso a non tenerne conto, e conclude il suo post su Instagram così: “sempre avanti con la ruspa. Dalle parole, ai fatti!”.