Liceo Virgilio: il problema sono alcuni pochi (e potenti) genitori?

Nel corso della trasmissione di “Porta a Porta” di mercoledì 13 dicembre, dopo la presentazione della lettera di accusa alla cosiddetta cupola del Virgilio, l’ex-presidente del consiglio di istituto è stata intervistata dal Bruno Vespa, commentando e motivando il suo pesante j’accuse.

Il conduttore, prima di tutto, ha fatto notare che le accuse dell’ex-presidente coincidono nella sostanza con quelle lanciate il mese scorso dall’attuale preside del Virgilio e, proprio per questo, fanno riflettere, tenuto conto tra l’altro che non risulta che abbiano avuto contatti tra loro in precedenza.

Sull’atteggiamento di una ristretta minoranza di genitori l’ex-presidente ha ritrovato una preoccupante sintonia con le dichiarazioni rilasciate nelle settimane scorse dall’attuale preside Alfano, quando quest’ultima ha parlato di silenzio omertoso da parte degli studenti dopo gli scoppi dei petardi a scuola e di solidarietà anonima di molti genitori che non hanno voluto esporsi per timore di ritorsioni in classe sui loro figli.

Il problema del Virgilio (che l’ex-presidente ha comunque difeso considerandola un’ottima scuola), dunque, sembra essere quello di alcuni genitori, una ristretta ma influente minoranza che rappresenta i “poteri forti” in grado di controllare e condizionare l’istituzione.

A testimonianza di questo anomalo rapporto tra genitori e scuola è eloquente il RAV, il Rapporto di Autovalutazione che si può leggere sul sito del liceo “Virgilio” dello scorso anno, prima, quindi, dell’arrivo come reggente della dirigente scolastica Carla Alfano: “A volte, le famiglie non supportano il ruolo valutativo e di controllo che è proprio della Scuola, giungendo in qualche caso a delegittimarne la funzione istituzionale e ostacolando in tal modo la crescita serena e consapevole dei propri figli.

Si ritiene fondamentale che la trasmissione dei valori di cittadinanza (compresi quelli di solidarietà e di rispetto) si intrecci in modo sostanziale alle discipline del curricolo, divenendo parte determinante degli obiettivi di apprendimento e avvalendosi possibilmente anche di risorse professionali esterne”.

Ancora: “La richiesta di partecipazione da parte delle famiglie risulta a volte pressante, con manifestazioni che arrivano in qualche caso a varcare il limite del ruolo istituzionale della Scuola esprimendo istanze di natura autoreferenziale e non coerente con le priorità dell’attività scolastica. Ciò ha richiesto nel corso degli ultimi anni una più rigorosa affermazione delle competenze degli organi collegiali e del ruolo dei docenti e del Dirigente Scolastico.

Sussiste una problematica tipologia di rapporto con le famiglie, in qualche caso non consapevoli dei ruoli e delle competenze di cui la scuola è titolare esclusiva”.

Dunque già il RAV dell’anno scorso e la precedente presidente del consiglio d’istituto denunciavano alcune preoccupanti distorsioni.